Se fino a qualche anno fa nessuno, probabilmente, credeva nelle potenzialità degli smartwatch, con l’avvento di Apple Watch tutto sembra essere cambiato. Anzi, l’intero mercato sembra essersi ribaltato, tanto che adesso si trova costretto a inserire elementi smart in orologi tradizionali, pur di stare al passo con lo smartwatch della Mela.
Numerosi brand tradizionali, tra cui TAG Heuer, Swatch e Fossil stanno lavorando con Google e Intel per portare sul mercato propri smartwatch o versioni ibride di orologi tradizionali con elementi smart, ossia notifiche varie al polso, pur mantenendo il design tradizionale.
Le spedizioni globali di orologi svizzeri sono in costante calo dopo l’avvento del primo Apple Watch nel 2015, un tuffo aggravato da un crollo delle vendite in Cina. UBS prevede che le vendite di Apple Watch saliranno del 40% il prossimo anno, per raggiungere così i 33 milioni. Il gigante tecnologico sposterà circa 8,8 milioni di spedizioni nel quarto trimestre di quest’anno, con le vendite di smartwat che che hanno già superato quelle di orologi meccanici nel 2016, mentre le vendite di orologi ibridi cresce a livello mondiale raggiungendo quota 7,5 milioni già nel 2017, partendo praticamente dallo zero per cento del 2015.
Mentre alcuni orologiai tradizionali hanno cercato di trasformarsi in smartwatch, molti si sono concentrati su prodotti ibridi. In genere, questi non hanno touch-screen, ma possono sincronizzarsi con gli smartphone tramite un’applicazione e avvisare chi l’indossa di messaggi o chiamate in arrivo, attraverso vibrazioni, LED lampeggianti, o spostando le lancette dell’orologio.
TAG Heuer è uno dei marchi di fascia alta che sta combattendo per non perdere quota, rilasciando numerosi aggiornamenti ai suoi smartWatch, con il Connected Modular 41, disponibile dall’inizio di quest’anno. L’orologio è il risultato della collaborazione con Intel e Google e dispone di numerose funzioni fitness, GPS, e altro ancora.
Il marchio svizzero di lusso, Hublot, si sta concentrando su dispositivi in edizione limitata con i partner commerciali, come accaduto ad esempio con la versione del proprio smartwatch “Big Bang Referee”, in omaggio alla Coppa del Mondo 2018 di calcio.
Un recente rapporto fa notare anche che gli orologiai svizzeri che operano in una categoria di prezzo simile a quello di Apple – con la Serie 4 che parte da 399 dollari – sentono sempre più il peso della concorrenza di Cupertino, con il numero di società in perdita in aumento, almeno secondo i dati rilasciati dalla Federazione svizzera dell’industria orologiaia.
Richardson, gruppo Fossil, che opera anche con altri marchi, domina il mercato globale degli orologi ibridi, con vendita di uno su tre a livello globale. Il gruppo ha pubblicato circa 25 nuovi smartwatch quest’anno, per marchi come Emporio Armani e Diesel. Le funzioni includono il monitoraggio della frequenza cardiaca e la possibilità di pagamenti in mobilità tramite la tecnologia Google Pay.
Il gruppo Swatch, invece, è uno dei più grandi brand noti, e ha pubblicato il suo ultimo orologio con elementi smart nel 2017, lo Swatch Bellamy 2, che ha permesso agli utenti di effettuare pagamenti contactless. Il brand potrebbe presto o tardi sviluppare un proprio sistema operativo, lo Swatch OS, e lanciare così i primi prodotti entro la fine di questo, o del prossimo, anno.
Non tutti i marchi di orologi hanno comunque intenzione di competere nel mercato smartwatch. Lo sviluppo di orologi ibridi non è un’opzione nella fascia di prezzo tra 170 e 570 dollari, ha dichiarato Thomas Swiderski, direttore di un orologeria svizzera a conduzione familiare Adriatica. Per lo stesso, non si può combattere contro Apple o Samsung:
Ci piacerebbe fare qualcosa di simile, ma non abbiamo alcuna possibilità