L’intelligenza artificiale potrebbe sostituire anche Bill Gates e fargli perdere il lavoro. Lo dice lo stesso Bill Gates in un podcast nel contesto del quale il fondatore ha parlato di questa nuova tecnologia e dei suoi possibili progressi.
Bill Gates è tra le figure che nel campo della tecnologia vede come inarrestabile e rivoluzionaria la corsa dell’IA in vari ambiti: lavoro, sanità e istruzione. È stato affrontando questi temi e la pervasività prossima futura dell’AI che Gates, parlando con il CEO di OpenAI, Sam Altman, che l’AI potrà rendere inutile anche il suo lavoro.
Nel podcast Altman e Gates hanno discusso di vari argomenti, spaziando da GPT-5, all’AGI (l’intelligenza artificiale forte o intelligenza artificiale generale), a funzionalità video in arrivo in ChatGPT. Gates ha ammesso di essere in precedenza scettico sull’IA e che non si aspettava avanzamenti così rapidi. Ha anche riferito di pensare in precedenza che chatbot come ChatGPT non fossero in grado di risolvere problemi complessi.
In una diversa intervista per “What Now?” con Trevor Noah, Bill Gates ha parlato della possibilità che queste tecnologie eliminino posti di lavoro, condividendo la sua visione secondo la quale, grazie all’AI, gli esseri umani avranno bisogno di lavorare meno, e per alcuni lavori potremo recarci in ufficio solo pochi giorni a settimana.
Secondo Gates si potrebbe fare affidamento all’AI per compiti gravosi, come ad esempio cucinare, eliminando in molti casi la necessità di recarsi al lavoro cinque giorni a settimana per guadagnarsi da vivere. Già ora molti lavori si stanno mettendo in ombra per via dell’AI (pensiamo, ad esempio, a grafici, videomaker, sviluppatori).
Lo scorso anno da uno studio di LinkedIn condotto su quasi 30 mila dipendenti di aziende di vario tipo è emerso che il 49% dei rispondenti è preoccupato dall’IA; il 40% aveva riferito di sentirsi sopraffatto dall’incapacità di tenere il passo con gli sviluppi dell’IA.
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