La causa tra Apple e Qualcomm va avanti, e nella giornata di ieri è arrivata la testimonianza dell’ex ingegnere Apple, Arjuna Siva. Nei nuovi documenti depositati oggi, Apple sostiene che ha “buone ragioni” per ritenere che qualcuno abbia tentato di influenzare la testimonianza di Siva.
Siva ha testimoniato nelle scorse ore e, sebbene abbia dichiarato di aver contribuito alla tecnologia dietro i brevetti Qualcomm sui dati cellulare, non ha avuto la pretesa di definirsi inventore. Se da un lato la testimonianza di Siva non è stata necessariamente negativa per Apple, c’è qualcosa che non è andata giù alla Mela.
Secondo il consigliere legale di Apple, Juanita Brooks, Apple ha buone ragioni per essere preoccupata che la testimonianza possa essere stata influenzata. Non è la prima volta che Apple fa allusioni a eventuali testimonianze manomesse. Già in passato viene riferito che il consigliere Matt Warren consigliò a Sica di non testimoniare. Warren era allora un ex partner dello studio legale Quinn Emanuel, società che attualmente rappresenta Qualcomm in giudizio.
Dal suo canto, Qualcomm si è riferita alla nuova accusa etichettandola come “ridicola”. Ed in effetti, il giudice Dana Sabraw, ha stabilito che non vi sia “alcuna prova” a sostegno delle affermazioni di Apple.
Ad ogni modo, il consigliere Brooks ha riferito che, nonostante Apple resti dell’avviso che la testimonianza sia stata influenzata, la società non presenterà reclami avverso la testimonianza stessa. Questo perché, comunque, Apple ritiene “adeguata” la testimonianza resa da Siva.