Per Apple non ci sono dubbi: il piano di Meta, che prevede commissioni che possono arrivare quasi fino al 50% per gli acquisti effettuati nel metaverso, dimostra l’ipocrisia del colosso dei social guidato da Mark Zuckerberg.
«Meta ha ripetutamente preso di mira Apple per aver addebitato agli sviluppatori una commissione del 30% per gli acquisti in-app nell’App Store e ha utilizzato le piccole imprese e i creatori come capro espiatorio in ogni momento» dichiara il portavoce di Apple Fred Sainz in una email in risposta a MarketWatch sulla questione delle commissioni di Meta.
«Ora Meta cerca di far pagare a quegli stessi creatori molto più di qualsiasi altra piattaforma» prosegue il portavoce di Apple. «L’annuncio mette a nudo l’ipocrisia di Meta. Ciò dimostra che mentre cercano di utilizzare la piattaforma di Apple gratuitamente, prendono felicemente dai creatori e dalle piccole imprese che usano la propria».
Le dichiarazioni che arrivano dalla multinazionale di Cupertino non colgono di sorpresa. Per lungo tempo Facebook – Meta ha criticato Apple per la commissione richiesta agli sviluppatori sulle vendite tramite App Store, che possono arrivare al massimo al 30%, definendole come un ostacolo alle innovazioni da parte di piccole società e sviluppatori.
Gli stessi sviluppatori, piccole e medie società che sempre secondo Facebook – Meta rischiano di perdere vendite e fatturato a causa delle regole su privacy e trasparenza del tracciamento delle app voluto e introdotto da Apple.
Peccato però che il piano di Meta preveda una commissione del 30% per l’utilizzo della piattaforma hardware, più un ulteriore 17,5% per l’uso della piattaforma software, in questo modo i creatori di contenuti, esperienze e oggetti virtuali dovranno versare a Meta il 47,5% del fatturato.
Nelle scorse ore sono emersi anche i piani di Meta per i primi occhiali smart per realtà aumentata, attesi nel 2024: Zuckerberg spera che avranno grande successo e rivoluzioneranno l’industria così come è avvenuto per Apple con iPhone.