L’ordine di pagamento di 13 miliardi di tasse arretrate dato ad Apple dall’Unione Europea “sfida – secondo la multinazionale di Cupertino – la realtà e il buon senso”. Con questa convinzione Apple sta affrontando in Lussemburgo l’appello che riguarda il pagamento della somma record all’Irlanda. Luca Maestri, Chief Financial Officer di Cupertino di Apple sta guidando l’incontro chiave per ribaltare la sentenza della Commissione Europea del 2016 che stabiliva l’importo stellare di tasse da versare all’Irlanda.
Come riportato da Reuters, Apple avrebbe accusato la Commissione europea di utilizzare il suo potere per combattere gli aiuti di Stato e creando incertezza giuridica per le imprese. L’esecutivo dell’Unione europea avrebbe, fino ad ora, respinto gli argomenti, affermando di non cercare di sorvegliare le leggi fiscali internazionali e accusando l’Irlanda di inadempienza sui controlli relativi alla tassazione di Apple.
Luca Maestri, CFO di Apple, ha guidato una delegazione di sei membri in tribunale, dove una giuria di cinque giudici lavorerà per due giorni.
Il problema della tassazione è legato alla progettazione dei prodotti di Apple. «La commissione sostiene che tutti i profitti di Apple da tutte le sue vendite al di fuori degli Stati Uniti debbano essere attribuiti a due filiali in Irlanda», ha spiegato l’avvocato di Apple Daniel Beard. «Le attività delle filiali irlandesi non hanno portato alla creazione, allo sviluppo o alla gestione di un diritto come questo», ha dichiarato, spiegando che iPhone, iPad, App Store e altri prodotti e servizi di Apple sono stati sviluppati negli Stati Uniti e non in Irlanda.
Si prevede che la corte si pronuncerà nei prossimi mesi e poi si potrebbe arrivare all’appello alla Corte di giustizia dell’Unione europea. Una sentenza definitiva potrebbe richiedere diversi anni.
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