Secondo un nuovo report dell’associazione indipendente China Labor Watch Pegatron viola i diritti dei lavoratori in Cina. I risultati dell’indagine sono anticipati dal Wall Street Journal: oltre a Pegatron sarebbero coinvolte anche due società controllate: ricordiamo che si tratta di costruttori a contratto in Cina, di dimensioni più piccole rispetto a Foxconn ma in rapida crescita, che producono componenti e prodotti finali per Apple, oltre che per svariate altre società di elettronica di consumo.
Le denunce nel report riguardano condizioni di lavoro poco sicure e anche di inquinamento ambientale ma non solo: le società di ricerca e assunzione personale, incaricate da Pegatron per gestire il reclutamento di migliaia di nuovi dipendenti, sembra effettuino trattenute sulle paghe dovute ai dipendenti, oltre che trattenere i documenti di identità, per evitare che gli oprerai lascino l’impiego prima di un periodo di tempo minimo. Tra le altre denunce ricordiamo orari di lavoro oltre le 60 ore settimanali, limite imposto da Apple ai costruttori partner, condizioni di vita e lavoro precarie con file e attese di 30 minuti prima di poter accedere agli impianti di produzione, abitazioni e dormitori sovraffollati, docce fredde.
Sia Apple che Pegraton hanno rilasciato dichiarazioni ufficiali riguardo l’ultimo report del China Labor Watch. Da Cupertino un portavoce ribadisce che Apple è “Impegnata ad offrire condizioni di lavoro sicure ed eque in tutta la propria catena di produzione” precisando di essere al corrente che alcune società di intermediazione trattengono i documenti di identità dei lavoratori e di aver già richiesto a Pegatron di intervenire per porre fine a questa pratica. Apple infine ha dichiarato che effettuerà ulteriori indagini sulle denunce presentate da China Labor Watch e che prenderà provvedimenti se necessario. A Partire dal 2007 Apple dichiara di aver effettuato 15 verifiche presso gli stabilimenti Pegatron, incluse ispezioni a sorpresa effettuate negli ultimi 18 mesi. Anche Pegatron ha dichiarato che effettuerà controlli per verificare eventuali violazioni da parte delle società di reclutamento dei dipendenti.
Negli scorsi mesi e anni l’attenzione sulle condizioni di lavoro e di vita all’interno delle città-fabbrica cinesi si è concentrata per lo più su Foxconn, il più grande costruttore al mondo a contratto di elettronica e partner storico di Apple, oltre che fornitore per tutti gli altri principali marchi di computer ed elettronica di consumo al mondo. Ora l’attenzione si è spostata anche su Pegatron, con stabilimenti e scala inferiori rispetto a Foxconn, ma in rapida crescita proprio grazie agli ingenti ordinativi da parte di Apple che sembra voler diversificare maggiormente i propri fornitori.
Secondo analisti e osservatori Cupertino ha incaricato Pegatron per la produzione di ingenti lotti di iPad mini e anche del nuovo iPhone low-cost o iPhone Lite, che forse sarà chiamato iPhone 5C una volta lanciato sul mercato. Proprio grazie a questi ordinativi Pegatron ha recentemente aumentato le assunzioni per portare la forza lavoro da 50mila persone fino a pochi mesi fa, per arrivare ora a 70mila dipendenti.