Arriva dal vice ministro indonesiano per l’industria, Warsito Ignazio, la notizia che la società Pegatron, storico partner Apple, ha firmato una lettera di intenti per investire tra i 695 milioni di dollari e fino a 1 miliardo di dollari in fabbriche locali per la produzione di componenti necessarie per i dispositivi Apple.
A seguito di rapporti circolati negli scorsi giorni, secondo cui Pegatron avrebbe avviato la produzione di dispositivi Apple in Indonesia, l’azienda ha confermato di aver firmato una lettera di intenti con il governo per investire nelle fabbriche locali. Il Vice Ministro dell’Industria Warsito Ignazio ha confermato a Reuters la notizia.
Reuters riporta che la nuova fabbrica in Indonesia produrrà chip per smartphone Apple, ma questa informazione potrebbe essere incompleta o addirittura completamente errata. Infatti Pegatron è principalmente un assemblatore di dispositivi Apple, ed è in questo campo che si è specializzata per oltre un decennio. Non si comprende, allora, quale sarebbe il chip, o i chip, che la fabbrica potrebbe produrre.
Così, anche se le dichiarazioni del rappresentante di governo puntano alla produzione di chip, è più probabile che le fabbriche Pegatron in Indonesia si occuperanno della produzione di altre componenti destinate ai dispositivi di Cupertino, oppure all’assemblaggio finale dei dispositivi Apple. Il vice ministro precisa anche che in futuro questi stabilimenti, gestiti dalla società locale PT Sat Nusapersada, potrebbero essere impiegati anche per produrre componenti dei MacBook, una possibile espansione futura che però non è prevista nel breve termine.
Ad ogni modo, la notizia conferma così i rapporti già apparsi in rete fin dal dicembre scorso. Oggi, però, la notizia assume ancor più importanza a seguito della controversia commerciale in corso tra Stati Uniti e Cina. Ormai da mesi con l’introduzione di nuovi dazi e le tensioni crescenti tra i due paesi, Foxconn, Pegatron ma anche altri costruttori e marchi valutano di ridurre assemblaggio e produzione in Cina per trasferirli in paesi come India, Vietnam e Indonesia.