La rivista statunitense PC Magazine ha qualche mese addietro assegnato all’iPad l’Editor Choice, un riconoscimento conferito a uno o più prodotti nei vari articoli nei quali sono recensiti dispositivi dello stesso tipo. L’autore della comparativa spiega che l’iPad non è stato scelto tanto per il suo hardware, nonostante questo sia degno di nota, ma perché la qualità delle applicazioni disponibili sul tablet di Apple è maggiore e nel complesso generalmente migliore rispetto a quanto offerto sui tablet Android.
È un’asserzione già sentita, difficile da provare partendo dall’oggettiva disponibilità delle sole app, poiché Google non indica il numero di applicazioni disponibili e ottimizzate specificatemente per i tablet. L’autore dell’articolo ha creato un elenco di applicazioni partendo dalle classifiche sulle app stilate da varie realtà statunitensi, includendo sia applicazioni gratuite, sia applicazioni a pagamento. Il primo problema con cui si è scontrato è individuare applicazioni specifiche per i tablet Android: “Individuare app per Android è una caccia, una scocciatura, un lavoraccio”, dice Sascha Segan; alcune possono essere individuate nella sezione “Suggested for Tablet” su Google Play, usando termini come “Tablet” o “HD” oppure ricorrendo a un’applicazione di terze parti (Tablified Market, 1.49$). Le cose si complicano quando si scopre che Google Play mostra app differenti sul sito web e sul tablet o quando, ad esempio, app dichiarate compatibili con il Transformer Prime di Asus, non vengono mostrate sul Google Play del Prime. Solo perché un’applicazione viene dichiarata compatibile con i tablet non significa disegnata specificatamente per il tablet: funziona ma è spesso inutilizzabile essendo progettata per uno schermo da 4 pollici, “uno dei motivi per il quale siamo riusciti a compilare senza problemi una lista delle 100 migliori applicazioni per iPad e solo un elenco di 12 grandi app per tablet Android”.
Non mancano ovviamente gli utenti che si curano poco di questi aspetti e sono ripagati con la disponibilità di applicazioni quali client BitTorrent ed emulatori di giochi che non troviamo ufficialmente sull’iPad.; per il consumatore medio ad ogni modo andare a caccia di applicazioni nell’incomprensibile riserva Android è un’esperienza complessa e frustrante.
Prendendo in considerazione i soli big nel settore dello sviluppo app, formalmente non vi sono grandi differenze tra iOS e Android: apparentemente le app presenti sull’uno, sono anche presenti sull’altro store, con alcuni casi di app disponibili solo su Android. Il problema è che molte delle app Android sono pensate esclusivamente per l’uso in abbinamento a un telefono; sui tablet sono brutte da vedere e offrono meno funzionalità delle equivalenti app per iPad. Elementi che potrebbero sfruttare menu pop-up o lo swipe dello schermo, richiedono il caricamento di una schermata; in alcuni casi lo schermo è sfruttato male (es. l’app per eBay), la grafica è a bassa risoluzione (es. l’app CBS Sport Football) e il display gremito di annunci pubblicitari. “Non è che i tablet della concorrenza non hanno app” dice Segan senza mezzi termini ma la maggiorparte di quelle per i tablet Android “fa schifo”.
Segan prosegue analizzando la disponibilità di applicazioni specifiche e giochi, evidenziando in questo caso la maggiore disponibilità e migliore qualità delle app per iPad. “Troppe applicazioni sono disegnate come app per dispositivi WAP del ventesimo secolo: moduli messi insieme per apparire bene su uno schermo grande”, approccio sbagliato per sviluppare applicazioni su un tablet. Sull’iPad le applicazioni usano pannelli multilpli o colonne, un modo più consono di usare questi dispositivi. Google ha stilato delle raccomandazioni per gli sviluppatori, ma questi tendono a ignorarle. L’SDK per Android offre la possibilità di creare applicazioni che hanno come target schermi differenti, ma complice anche la frammentazione, gli sviluppatori ignorano i vari possibili schermi, probabilmente anche a causa della necessità di eseguire le app sulle versioni più recenti del sistema operativo (le API Fragments non sono compatibili con l’Android 2.3 del Nook e del Kindle Fire ad esempio).
Ovvia la conclusione dell’articolista: vedremo tablet sempre più potenti e in grado di competere con l’iPad ma fino a quando le applicazioni continueranno a essere di poca qualità, sarà difficile battere Apple.
[A cura di Mauro Notarianni]