I Google Glass non sono ancora disponibili al pubblico ma hanno già il loro brevetto pubblicitario, definito già ” pay per gaze “, che potremmo tradurre come “pagamento a sguardo”, con evidente parallelismo fra gli attuali e più conosciuti pay per click o pay per lead usati nel panorama pubblicitario odierno.
Grazie ai sensori dei Google Glass, gli inserzionisti potranno pagare Google per ogni “sguardo” ricevuti dagli utenti Google Glass sui loro annunci pubblicitari. Gli occhiali di Mountain View potranno tracciarlo sguardo degli utenti (tassativamente anonimi), la persistenza e la direzione dello sguardo e registrare anche il loro coinvolgimento con ciò che vedono, come ad esempio la dilatazione della pupilla, rendendo possibile un modello pubblicitario letteralmente basato sulle “occhiate”.
Un sistema pay per gaze che non solo potrebbe introdurre un nuovo modello pubblicitario ma che potrebbe avere un notevole impatto anche sulle attuali campagne pubblicitarie tradizionali, che fino ad oggi non potevano essere misurate con precisione nella loro interazione con gli utenti. Non tutti gli utenti saranno dotati o provvisti di Google Glass, ma sarà comunque possibile creare delle stime più precise su campioni statistici, che con il passar del tempo potrebbero diventare sempre più rappresentativi.
Infine il pay per gaze dovrebbe fornire anche informazioni sulle “ricerche latenti” ovvero i termini e le ricerche effettuate da Google poco prima o poco dopo aver osservato un determinato annuncio visivo, così da poter utilizzare e realizzare target specifici cui indirizzare gli annunci. Ad oggi siamo ancora molto lontani anche dall’effettivo rilascio sul mercato dei Google Glass, ma tale tecnologia potrebbe effettivamente rivoluzionare il mercato pubblicitario.