E’ di Apple il posto sul podio più alto nella classifiche delle aziende più attaccata dai patent troll negli Stati Uniti, primato cui la Mela farebbe sicuramente volentieri a meno. Secondo un recente rapporto di Unified Patents nel 2015 verrà raggiunto il picco storico delle dispute legali sui brevetti nelle storia degli Stati Uniti, con oltre 7500 azioni legali. La maggior parte delle dispute sono proposte da quelle che vengono in gergo chiamate “non-practicing entities”, entità non praticanti, ovvero società che si limitano a detenere brevetti e proprietà intellettuali senza produrre alcunché di reale.
Come noto, la maggior parte di queste aziende fonda il suo business semplicemente sulle cause legali nei confronti di aziende accusate di sfruttare tecnologie da loro possedute; un problema particolarmente accentuato nel settore della tecnologia, dove il 90 per cento delle procedure giudiziarie su brevetti coinvolgono i patent troll. Contando società affiliate e sussidiarie, la vittima preferita, come detto, è Apple, che da inizio anno ha già dovuto affrontare circa 35 dispute su brevetti, per la maggiore lanciate, appunto, dai patent troll. Seguono Samsung, Hewlett Packard, Actavis, ed Amazon.
I patent troll più famosi sono invece Innovative Display Technologies, Magna Electronics, Smartflash, PAICE & ABELL FOUNDATION e Global Touch Solutions, LLC. Nel 2011 uno studio ha dimostrato che troll hanno causato perdite pari a circa 29 milioni di dollari all’industria hi-tech; ad oggi il problema sembra non essere ancora risolto.