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Parrot Jumping Sumo Roboter: la recensione

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Jumping Sumo è un piccolo drone due ruote dotato di motore elettrico interno, capacità wireless e compatibile con i comandi impartiti da una App (gratuita) disponibile per iOS, Android e Windows Phone. Si tratta di un drone da terra (diversamente dalla maggior parte dei modelli che si vedono nei negozi e sempre di più nei telefilm) ma compensa questo fatto con una incredibile dimestichezza nella guida, una costruzione polivalente e un carattere spigoloso e irriverente.

L’approccio meccanico

Abbiamo visto il drone già da qualche mese in anteprima nei negozi APR Apple con la distribuzione di Attiva (qui la galleria dell’unboxing e del primo approccio) e poi alla conferenza stampa che Amazon ha organizzato qualche settimana fa, selezionandolo come uno dei prodotti più importanti della imminente selezione natalizia.

Vederlo all’opera, guidato da qualcun altro, il piccolo è già di per se uno spettacolo, ma la vera delizia comincia appena fuori dalla scatola: le procedure di configurazione del piccolo drone sono molto semplici e senza scendere in dettagli basta assicurarsi che la batteria (inclusa, ma è removibile ed è possibile acquistarne altre) sia carica, scaricare l’App su uno smartphone o tablet, collegarsi al network del drone (che emette un segnale apposito) e cominciare a guidare. Qualche sessione di pratica è ovviamente necessaria, perché il piccolo è, sinceramente, proprio di un carattere indomito nella guida: scattoso, velocissimo, a tratti imprevedibile e molto veloce nelle risposte. Un accessorio non proprio adatto a farsi domare dopo pochi minuti e capace di intrattenerci per diverso tempo prima di imparare correttamente tutte le sue (molteplici) caratteristiche.

Delle tecniche di guida parleremo più avanti analizzando la parte software, tutt’altro che scontata: molto c’è da dire sulle particolarità meccaniche, come le due ruote che possono essere contratte manualmente verso il corpo per aumentarne la facilità di guida negli spazi stretti e la capacità di guidare sottosopra.

La sorpresa più interessante è stata senza dubbio la propensione al salto: dotato di una molla posteriore e di un meccanismo a rilascio (completamente controllato dall’App) il drone è in grado di eseguire due tipi di salti, uno in senso verticale (per salire ad esempio su un divano) e uno orizzontale (per un salto in lungo). Se capovolto, la molla funge da calcio per gli ostacoli. Questa caratteristica è tutt’altro che da sottovalutare: la casa dichiara un salto sino a 80 cm in lunghezza e qualche cosa meno in altezza, valori che subiscono le ovvie difficoltà ambientali ma che riservano comunque una certa dose di sorpresa (specie verso amici o parenti, perlomeno al primo salto). Il meccanismo, tra l’altro, è anche tarabile con un rilascio, nel senso che è possibile caricare la molla e rilasciarla in un secondo momento: la precisione della molla posteriore è migliorabile, è successo qualche volta che abbiamo dovuto scaricare a mano la carica dopo un salto mancato, di contro è stato interessante valutare come il Jumping Sumo cada sempre e comunque in piedi, qualsiasi sia la tipologia di salto e la superficie di lancio, grazie ad un baricentro ben calibrato e alle ruote di generosa dimensione.

La rumorosità del piccolo è quella tipica di un motore elettrico in una struttura in plastica, ma non è adatta a cogliere di sorpresa chicchessia, il drone si fa sentire nel bene e nel male.

La durata è nella norma, considerato il settore: due ore di carica garantiscono una autonomia di circa 20 minuti di chicane frenetiche e le batterie removibili permettono di aumentare la durata a piacere.

Il controllo
Nonostante le particolarità hardware siano di spicco, è il controllo via software l’aspetto più divertente. L’App è disponibile per iOS, Android e Windows Phone, ma la sua più naturale bellezza la mostra su iPad, dove tutti i comandi sono in ottima posizione e facilmente raggiungibili con le dita impugnando il tablet in modalità orizzontale con due mani.

Capire il funzionamento del drone è cosa da pochi minuti: uno slide verticale permette di avanzare o indietreggiare con velocità dosabili, mentre l’inclinazione permette di sterzare. Nelle preferenze dell’App è possibile tarare al meglio questi movimenti per ottenere la giusta sensibilità in base al proprio stile di guida, e vi avVista visiamo sin da subito che il motore del Jumping Sumo è poco propenso a farsi domare e anzi, spesso sarà necessario non spingere più di tanto per evitare collisioni con i mobili intorno. Uno slide a quattro assi permette rotazioni di 90° in una sola mossa, mentre un menu a tendina apre ad una serie di movimenti programmati come chicane, danze, tocchi e balli con salto finale.

La videocamera frontale permette di vedere, in streaming, tutto quello che vede il drone e di ottenere delle istantanee al volo. Collegando una unità di memoria esterna è possibile anche registrare dei video, tuttavia in questo dobbiamo dire che la scelta di utilizzare l’unica porta presente, una Micro USB, limita fortemente la tipologia di memorie esterne.

Nel corso del test abbiamo verificato che la forza del segnale wireless del Jumping Sumo arriva tranquillamente a una quindicina di metri, mentre soffre molto la presenza di muri: in particolare lo streaming della videocamera inizia a mostrare un decadimento del frame rate ben prima che il drone perda i comandi. Nell’uso quotidiano, oppure giocando all’aperto su spazi aperti, questa mancanza non si sente e le comuni operazioni sono tutte possibili con una semplicità spesso incredibile.

L’app offre anche l’iscrizione ad un circuito social che permette di gareggiare con altri utenti del drone, particolarità che non abbiamo esplorato più di tanto perché i modelli in circolazione sono ancora troppo pochi per un test che abbia una qualche concreta validità.

Ribelle
Chi scrive queste righe ha avuto la fortuna di provare diversi droni, in diverse tipologie. Il Jumping Sumo ci ha piacevolmente stupito per diversi aspetti: prima di tutto il carattere brioso della guida, la possibilità di saltare e la bellezza dei comandi, ben pensati e con una piacevole modalità di personalizzazione della sensibilità. Alcune cose sono migliorabili, come la precisione della molla per il salto e la modalità di registrazione dei video (in questo caso avremmo gradito una presa USB standard in più).

Un giocattolo che mira ad un pubblico di utenti di certo cresciuti ma che sanno ancora divertirsi, che vogliono scoprire la bellezza dei comandi remoti in digitale ma che amano uno spirito tutto pepe di un drone da terra che è tutto tranne che scontato.

In tutta sincerità, non siamo sicuri di volerlo restituire.

Pro
La guida è tutta pepe, il salto è un plus divertente, i comandi sono ben fatti

Contro
– La presa Micro USB limita fortemente i dispositivi compatibili per la registrazione video

Prezzo al Pubblico: Jumping Sumo si può trovare negli APR Apple e i negozi che offrono i prodotti con distribuzione Attivae. Potete trovarlo online: su Amazon a partire da 148 Euro nella versione nera e nella versione bianca. Su Apple Store online a 159,55 Euro.

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