Prima o poi capita a tutti: mentre si scrive un messaggio o una mail si scopre che le parolacce in iOS non sono contemplate, peggio: non esistono proprio. Non si tratta di un problema grave ma, soprattutto in Italia dove il linguaggio informale e locale include diversi termini non convenzionali, l’assenza di gergo colorito può infastidire. Così per inserire queste parole occorre scriverle a mano completamente, lettera per lettera, mentre durante l’operazione ci si ritrova continuamente ad annullare i vari suggerimenti “puliti” offerti dal dizionario integrato. Quando si va di fretta e per ridurre il tempo di scrittura, si preferisce lasciar perdere.
Lo stesso avviene anche in altri paesi e naturalmente si tratta di una scelta voluta non solo di Apple, Google e Microsoft, ma anche dalle altre società che propongono tastiere alternative, ora finalmente utilizzabili anche in iPhone e iPad grazie all’apertura di iOS 8. Le ragioni dell’assenza delle parolacce nelle tastiere virtuali è illustrata in una intervista di Tuaw ad Aaron Sheedy, vicepresidente prodotti mobile di Nuance Communications, società dietro alla tastiera Swype oltre che ai più diffusi software di riconoscimento vocale: Dragon Naturally Speaking e anche MacDictate.
«Il rischio di avere parolacce nel dizionario è troppo alto per la maggior parte degli utenti – spiega Sheedy – Se qualcuno vuole inviare un email professionale, o inviare un messaggio alla mamma, sarà estremamente dispiaciuto se la parola che sta cercando di scrivere ‘anatra (duck), Pentecoste (whit), ecc viene sostituita con una parolaccia». Il problema può essere facilmente aggirato: «Dal punto di vista dell’usabilità, è meglio per un utente aggiungere le proprie parole al dizionario in modo che possano anticipare la possibilità di usare quelle parole, invece di sorprendere i loro amici o la famiglia».
Sotto questo punto di vista l’assenza di parolacce nelle tastiere virtuali e nei dizionari associati è in sostanza una protezione per l’utente stesso. Ma il dirigente di Nuance prosegue ed offre anche un’altra ragione, completamente diversa, che ha a che fare con distribuzione e business internazionali:
«I nostri partner OEM e carrier consegnano i loro dispositivi ad una vasta gamma di paesi che hanno tutti una tolleranza diversa sulla presenza di ‘vocabolario offensivo’ nel modello di lingua di default – spiega Sheedy aggiungendo – A causa di questa variazione, abbiamo bisogno di fornire un modello di linguaggio che si adatta a una vasta gamma di clienti. Ove possibile costruiamo i nostri modelli di lingua per essere collegati in modo che possano adattarsi a livello regionale (utilizzando dialetto e slang) o limitare il modello di linguaggio degli utenti». Quindi da una parte protezione degli utenti e dall’altra comprensibili ragioni di business, il dirigente conclude: «In considerazione di tutto questo riteniamo sia preferibile sbagliare sul lato conservatore come linea di base e consentire all’utente di fare le proprie scelte».
In definitiva le parolacce non verranno inserite in tastiere e dizionari: chi desidera utilizzarle deve attrezzarsi in anticipo inserendole a mano nel proprio dizionario. Grazie ai servizi di sincronizzazione sempre più diffusi ed estesi tramite cloud, le parole inserite in un dizionario, per esempio su iPhone saranno poi disponibili anche su iPad e viceversa. Questa funzione è in arrivo con uno dei prossimi aggiornamenti di Swype.