Parler torna a far parlare di sé. L’app bloccata anche su App Store perché utilizzata da alcuni sostenitori di Trump per organizzare l’attacco al Congresso, eliminata anche da Google e con i server disabilitati da Amazon, torna silenziosamente con un messaggio di aggiornamento.
La piattaforma di social media Parler è stata quasi cancellata da Internet la scorsa settimana, ma nelle scorse ore ha mostrato alcuni segni di vita. Un messaggio del CEO di Parler John Matze, notato per la prima volta da Donie O’Sullivan della CNN, appare ora all’URL del sito, con una immagine che mostra un banner “difficoltà tecniche” e un messaggio.
Ora sembra il momento giusto per ricordare a tutti voi, amici e nemici, perché abbiamo avviato questa piattaforma. Crediamo che la privacy sia fondamentale e la libertà di parola essenziale, soprattutto sui social media. Il nostro obiettivo è sempre stato quello di fornire una piazza pubblica apartitica in cui gli individui possano godere ed esercitare i propri diritti. Risolveremo qualsiasi sfida che ci attende e prevediamo di dare il benvenuto a tutti voi presto. Non lasceremo che il DIAOLOGO civile perisca
Amazon ha escluso Parler dalla sua piattaforma di hosting all’inizio di questo mese, affermando in una lettera di non poter «Fornire servizi a un cliente che non è in grado di identificare e rimuovere efficacemente i contenuti che incoraggiano o incitano alla violenza contro gli altri». Parler è stato identificato come un sito in cui le persone che hanno partecipato all’assalto del 6 gennaio al Congresso hanno pianificato l’attacco.
Il sito è ora ospitato da Epik, come nota la CNN, una società di hosting che supporta anche siti di estrema destra come Gab e 8chan. La sospensione di Amazon ha fatto seguito a quella di Apple e Google che hanno rimosso l’app di Parler dai rispettivi app store. Nell’intervista di Chris Wallace su Fox News Sunday, Tim Cook ha ribadito la posizione di Apple in merito, sostenendo la necessità dello stop perché il social senza regole avrebbe violato linee guida che vietano di condividere contenuti che promuovano la violenza e notizie false.
Parler ha citato in giudizio Amazon per aver interrotto il suo hosting e, in una risposta, Amazon ha dettagliato alcune delle minacce grafiche e violente pubblicate sul sito, motivo che ha portato alla sua rimozione, inclusi post che chiedevano di sparare agli agenti di polizia, uccidere persone di colore ed ebrei e assassinii. Parler è stato lanciato nel 2018 e il numero di utenti è salito alle stelle dopo le elezioni presidenziali in USA, poiché altre piattaforme social hanno rafforzato le loro politiche di moderazione. Le politiche di moderazione meno rigide di Parler hanno attirato così molti nuovi utenti.
Parler potrebbe avere una strada difficile per tornare al suo stato precedente, tuttavia, potrebbe farcela dopo che i ricercatori hanno archiviato il 99% dei suoi post, eliminando video e altri dati, alcuni con informazioni GPS. Quell’archivio è stato utilizzato per creare una mappa interattiva dell’attacco al Campidoglio.
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