Dopo le polemiche nate intorno alla questione di intitolare una via a Steve Jobs, a Parigi non ci sarà nessuna strada intitolata al co-fondatore di Apple. Il consiglio di Parigi ha respinto la proposta dopo le opposizioni di ambientalisti e comunisti.
“Il nome del co-fondatore di Apple non è stato sottoposto a votazione da parte dell’esecutivo socialista perché su questo nome non c’era l’unanimità, frutto di una tradizione di compromessi nelle denominazioni parigine” ha spiegato il vicesindaco Bruno Julliard.
La via che si voleva intitolare a Steve Jobs si trova nel 13° arrondissement, nell’ex deposito ferroviario di Halle Freyssinet, dove sta nascendo il più grande incubatore di start-up al mondo. Il sindaco Jérôme Coumet si è trovato ad affrontare polemiche di chi era contrario chiedendo che la via fosse dedicata a una donna del mondo hi-tech, nell’ambito dell’uguaglianza dei generi. Il gruppo contrario, il Front de Gauche, una federazione di partiti politici di sinistra, aveva spiegato di ritenere inadeguato il nome di Jobs perché ritiene la figura in questione “controversa”.
Nuove vie che si vedranno nel campus saranno intitolate ad Alan Turing, Ada Lovelace, Grace Murray Hopper, Betty Holberton, Karen Sparck Jones ed Eugène Freyssinet.
“Parigi sta cercando di promuovere l’uguaglianza tra donne e uomini nel settore” aveva riferito un portavoce del Front; “e le donne son state poco considerate per troppo tempo”. “La scelta di Steve Jobs è ancora peggiore considerando la realtà del suo lascito”. Tra le critiche mosse al co-fondatore di Apple, i rapporti dell’azienda con i fornitori, trattati come “schiavi” e le pratiche di “ottimizzazione ed elusione della fiscalità”. Front de Gauche aveva chiesto l’intitolazione di una strada ad Ada Lovelace, la prima programmatrice della Storia.