Non è sempre fondamentale usare software di ultimissima generazione per ottenere i risultati desiderati: lo dimostra il film coreano Parasite di Joon Ho Bong, vincitore della Palma d’oro a Cannes 2019, uno dei titoli imperdibili della stagione, internamente montato usando Final Cut Pro 7 di Apple, una versione ormai considerata obsoleta e non più aggiornata dal 2010, da tempo sostituito dal più recente e potente Final Cut Pro X.
Perché non ha sfruttato il più recente Final Cut Pro X? Principalmente per abitudine, spiega in un’intervista Yang Jinmo, montatore del film. «Uso Final Cut Pro sin dall’inizio della mia carriera. Oggi, con tutto quel mix di suoni e flussi di lavoro, è davvero facile da usare. E poi da quattro anni non ho avuto modo di aggiornare il mio sistema operativo».
Yang Jinmo spiega che usa il formato ProRes HD, memorizza i file su dischi Thunderbolt e, oltre a Final Cut Pro, per gli effetti speciali fa affidamento su Adobe After Effects.
L’ultimo aggiornamento di Final Cut Pro risale a settembre 2010. Questa versione non è più utilizzabile sui Mac con le versioni più recenti di macOS (da High Sierra in poi). Ricordiamo che il software di montaggio video di Apple Final Cut Pro è disponibile fin dagli inizi del 2000 e si è subito imposto come valida alternativa ai software professionali più gettonati sia per le produzioni indipendenti che per i grandi studi cinematografici.
In Parasite si vedono spazi puliti ed essenziali, creati dal finto architetto Namgoong Hyeonja. In realtà opera del set designer Lee Ha Jun. Tutti gli articoli di Macitynet dedicati al video digitale sono disponibili da questa pagina.