Si parla sempre più delle problematiche connesse all’hacking dell’Internet delle Cose, ma problemi di diversa natura, che nulla hanno a che fare con gli hacker, rivelano la fragile natura di tali soluzioni. Se ne sono resi conto, ad esempio, gli utenti del termostato Nest (una società di Google) che hanno riscontrato problemi nell’accesso ai server che comunicano con i dispositivi. È stato ovviamente possibile sfruttare i termostati manualmente, ma non era possibile intervenire in alcun modo in remoto.
La situazione è ora tornata alla normalità; Nest non ha indicato cos’è accaduto ma, come già detto, il problema ha evidenziato i rischi di soluzioni che si appoggiano a un mondo solo teoricamente sempre connesso. Saremo sempre più dipendenti da server sparsi in tutto il mondo per vari servizi; con i pro e i contro che tutto ciò comporta. Pur con tutte le cautele possibili e immaginabili, sarà inevitabile alla fine avere a che fare con problemi di mancata connessione, e non sono da escludere potenziali rischi legati all’assenza di connessioni (basta pensare alle decine di tipologie di dispositivi che è possibile controllare con l’IoT: chiusure centralizzate ed elettroniche, termostati, luci, sistemi di allarme e porte del garage, solo per nominarne alcune).
We’re investigating a service outage with the Nest mobile and web app, and the team is working on a fix. Details to come.
— Nest Support (@nestsupport) September 8, 2015