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Recensione Panasonic GM1: la più piccola Micro Quattro Terzi sul mercato

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Annunciata lo scorso ottobre, la Panasonic GM1 (da 605 euro su Amazon) ha stupito il pubblico di appassionati di fotografia: si tratta infatti al momento della più piccola fotocamera con sensore formato M4/3 disponibile sul mercato, con dimensioni paragonabili a quelle di una normale compatta, in alcuni casi anche inferiori.

Nonostante per il look e le dimensioni, sembri una punta e scatta, la tecnologia che Panasonic è riuscita ad inserire all’interno della Panasonic GM1 è in gran parte quella della Panasonic GX7, ultimo apprezzato modello della serie G, che abbiamo recensito recentemente, promettendo così una qualità d’immagine che nessuna fotocamera di tali dimensioni può attualmente offrire. Macitynet ha avuto la possibilità di provare la Panasonic GM1, per poter dunque capire quali siano i punti di forza e debolezza del nuovo modello dell’azienda giapponese.

La vista frontale per la Panasonic GM1

Panasonic GM1: Ergonomia e Controlli

La Panasonic GM1 non può non stupire al primo incontro: la fotocamera è veramente piccola, leggera e di dimensioni contenute; il corpo macchina è paragonabile ad esempio a quello di una vecchia Panasonic TZ5, compatta di altri tempi, ancor più ridotto ed essenziale nelle linee pulite e nelle superfici lisce, con un tocco “vecchia fotocamera”, dato dalle texture simil-pelle che avvolge il telaio principale.

Mentre il corpo risulta davvero minuscolo, l’obiettivo zoom del kit in vendita, pare in contrasto con lo sforzo di miniaturizzazione. Si tratta sempre di un obiettivo ridotto rispetto ad altre lenti zoom kit per il formato M4/3, ma il suo maggior spessore impedisce alla Panasonic GM1 di essere davvero una compatta con lenti intercambiabili. In sostanza, sarà sì possibile trasportare la fotocamera comodamente nella tasca di una normale giacca, ma inizierà ad essere più complicato e meno comodo infilarla nella tasca dei pantaloni, e impossibile da inserire nella tasca posteriore di un paio di jeans ad esempio, come invece accade senza problemi ad esempio con le Sony RX100.

La vista frontale per la Panasonic GM1
La vista frontale per la Panasonic GM1
Il retro della fotocamera, con il display da 3 pollici, i tasti principali e la rotella di selezione
Il retro della fotocamera, con il display da 3 pollici, i tasti principali e la rotella di selezione

Aldilà di questo limite, dovuto principalmente alla presenza di un sensore decisamente più ampio rispetto alla maggior parte della compatte in circolazione, la Panasonic GM1 resta comunque al momento la fotocamera M4/3 più piccola e portatile sul mercato. Per raggiungere questo traguardo Panasonic ha ridotto all’osso anche i comandi: sul dorso superiore l’apparecchio presenta solo il tasto di accensione, una ghiera di selezione della messa a fuoco, un tasto funzione e il tasto di scatto. Sul retro, un display da 3 pollici, touch screen, cui si affiancano una rotella scorrevole, che include anche il classico d-pad, il tasto menù, tasti funzione per la cancellazione della immagini, pulsante per la riproduzione e la ripresa video.

Indubbiamente la miniaturizzazione che caratterizza la fotocamera è il punto di forza principale che spinge al plauso per gli ingegneri della società giapponese, che sono riusciti a realizzare una fotocamera di dimensioni super contenute, senza venire a compromessi con le prestazioni.

Vista da sotto; anche in quest'immagine è evidente come la fotocamera sia piccola ma lo spessore dell'obbiettivo sia non trascurabile
Vista da sotto; anche in quest’immagine è evidente come la fotocamera sia piccola ma lo spessore dell’obbiettivo sia non trascurabile
Il dorso superiore, con i comandi principali e le ghiere di selezione
Il dorso superiore, con i comandi principali e le ghiere di selezione

Dopo l’entusiasmo e la sorpresa iniziale, però, vengono a galla anche le debolezze correlate alle scelte dell’azienda nella progettazione di questa GM1. La fotocamera mostra un’impostazione dei comandi eccessivamente essenziale e limitata, che potrà accontentare e soddisfare chi è abituato a scattare in automatico o chi tende a non curarsi della manualità, ma che deluderà inevitabilmente chi invece vorrebbe accedere con maggior praticità e comodità ai classici controlli manuali.

La penuria di pulsanti non consente un’implementazione pratica di comandi tipici come la selezione dell’apertura, i tempi di scatto, la compensazione dell’esposizione o anche la messa a fuoco manuale, opzioni che vanno a perdersi nei menù digitali o che alla meglio vengono deputati al touch screen. In questo contesto sarebbe forse stato più opportuno inserire una seconda ghiera o rotella sul dorso superiore o sul retro in alto, per permettere un più comodo accesso alle impostazioni, una scelta che non avrebbe impattato irrimediabilmente sulle dimensioni; o semplicemente sostituire la ghiera di selezione della messa a fuoco con una ghiera libera e personalizzabile. Questa lacuna contribuisce, con le dimensioni del corpo macchina e dei tasti, a rendere difficoltoso l’utilizzo quotidiano per chi ha mani grandi, e che faticherà a trovarsi a proprio agio con la fotocamera.

Meglio dunque scordarsi la praticità dei modelli più avanzati, come ad esempio le ultime Olympus OM-D E-M10 o Panasonic GX7, tutte con comandi disponibili a portata di polpastrello, che consentono di modificare i parametri di esposizione con grande rapidità. Un difetto acuito utilizzando la fotocamera con l’obiettivo zoom Lumix G Vario 12-32mm del kit, purtroppo privo di ghiera per la messa a fuoco manuale – probabilmente anche in questo caso per contenerne le dimensioni – lacuna che obbliga ad un’improbabile gestione, se si opta per il manuale, della messa a fuoco a schermo tramite il touch screen o con i pulsanti, operazione tutt’altro che agevole e comoda.

Sempre per ragioni di dimensioni, la fotocamera sacrifica anche un eventuale mirino e lo schermo snodabile, quest’ultimo caratteristica che ormai non viene a mancare nemmeno negli ultimi modelli di compatte evolute, e che avrebbe fatto comodo in contesti di composizione meno agevoli.

La GM1  a confronto con la vecchia GF1: la GM1 è molto più piccola
La GM1 a confronto con la vecchia GF1: la GM1 è molto più piccola

Infine, trattandosi di una fotocamera M4/3, è possibile sfruttare l’ampio parco lenti del formato, ma la maggior parte degli obiettivi risultano sproporzionati rispetto al corpo macchina, rendendone l’uso poco pratico, e causando difficoltà nell’utilizzo di alcuni treppiede, il quale gancio non garantisce alla fotocamera di riuscire a supportare il peso e l’estensione di obiettivi più lunghi e massicci, e in alcuni casi non permette nemmeno di avvitare la fotocamera sul treppiede stesso: l’ingombro dell’obiettivo non offre infatti una sufficiente superficie di presa per avvitare il corpo sul supporto del treppiede.

Nel corso del tempo saranno lanciate sul mercato nuove lenti M4/3 progettate appositamente per la Panasonic GM1 o per versioni successive della serie GM,, come il prossimo Lumix G Leica DG Summilux 15mm f/1.7 ASPH; al momento però esiste solo il citato Lumix G Vario 12-32mm e quindi anche da questo punto di vista si deve attuare qualche attenta valutazione se si decide di comprare la GM1 pensando di sfruttare obbiettivi che si hanno già in casa o di attingere all’attuale parco lenti.

Il corpo macchina appare evidentemente sproporzionato con obiettivi standard
Il corpo macchina appare evidentemente sproporzionato con obiettivi standard

A fronte di tali considerazioni è comunque importante sottolineare come tali compromessi siano in una certa qual misura scontati e prevedibili: si tratta di un caso in cui sarebbe stato probabilmente impossibile salvare i proverbiali “capra e cavoli”, realizzando da una parte una fotocamera minuscola con sensore di dimensioni generose e lenti intercambiabili, e dall’altra mantenendo controlli completi e la versatilità tipiche di fotocamere più professionali.

Sono però una serie di compromessi che vanno tenuti in conto in base alle esigenze dell’utente: è evidente come la Panasonic GM1, nonostante le caratteristiche tecniche di pregio, abbia un’impostazione ergonomica forse non adatta ad un utente “evoluto”. Questo non significa che la fotocamera non possa soddisfare gli “appassionati”: i comandi ci sono tutti, semplicemente la loro gestione è poco ottimale rispetto agli standard.

Panasonic GM1: Qualità d’Immagine e Performance

Dal punto di vista della qualità di immagine non c’è invece nulla da eccepire: la fotocamera è dotata dello stesso sensore e processore d’immagine della GX7 e ne eredita le ottime performance ed alcune “chicche” tecnologiche. Disponibile ad esempio il popolare otturatore elettronico, che permette di raggiungere in questo caso una rapidità di scatto fino a 1/16.000 di secondo, mentre l’efficacia dell’otturatore meccanico raggiunge e non super 1/500 di secondo.

Presente anche la modalità silenziosa, presentata con la Panasonic GX7: grazie all’utilizzo dell’otturatore elettronico è possibile silenziare totalmente la fotocamera e riprendere in modalità “stealth”, in questo caso ancor più efficace viste le dimensioni ridotte della fotocamera. Da questo punto di vista la GM1 è una fotocamera da sogno per il fotografo da strada che non vuole farsi notare quando scatta. A questo si aggiungono i numerosi filtri creativi già vista anche in questo caso nella GX7, volti a realizzare immagini più fantasiose, in base al filtro utilizzato.

Limitata l’implementazione del flash integrato nella fotocamera, che garantisce sincronizzazione solo a partire da 1/50 di secondo e che può essere piegato verso l’alto per evitare gli eccessi della luce diretta. Assente invece lo stabilizzatore d’immagine nel corpo macchina: per mantenere le dimensioni ridotte, Panasonic ha dovuto sacrificare questa caratteristica, e sarà quindi necessario contare esclusivamente sullo stabilizzatore delle lenti, qualora fosse disponibile.

Lavorando di fotoritocco è comunque possibile ottenere ottime immagini
Lavorando di fotoritocco è comunque possibile ottenere ottime immagini

Infine la batteria, ridotta anch’essa nelle dimensioni, non può garantire una grande quantità di scatti e potrebbe lasciare in panne i fotografi più compulsivi dopo poco più di 200 scatti, rendendo necessario portare con sè sempre una o due batterie di riserva.

La qualità di immagine è ottima sotto tutti i punti di vista: la gamma dinamica degli scatti mantiene le promesse; chi scrive da sempre apprezza i file JPG e l’elaborazione di Panasonic, con colori vibranti e vivaci, ed un’applicazione moderata della riduzione dei disturbi. Gli automatismi funzionano al meglio, con un bilanciamento del bianco equilibrato e una valutazione abbastanza affidabile della scena in modalità automatica, seppure a volte eccessivamente orientata ad alzare i valori ISO e a sovraesporre la scena rispetto a quanto desiderato.

Molto rapido e veloce l’autofocus nelle scene ordinarie e negli scatti diurni, mentre in diverse occasioni la fotocamera ha mostrato alcune incertezze nel risolvere la messa a fuoco in composizioni poco contrastate e nitide, o in situazioni di scarsa luminosità, dove l’autofocus non sempre garantisce risultati ineccepibili.

Nel comparto ISO, la Panasonic GM1 mantiene le performance della sorella maggiore Panasonic GX7: immagini molto buone fino a 1600 ISO, iniziano a mostrare difetti e aberrazioni fino a 6400 ISO, pur restando perfettamente utilizzabili, per deteriorarsi eccessivamente e mostrare un’eccessiva soppressione del rumore e perdita di dettagli oltre questo valore. Resta comunque una “top performer” in questo settore e abbinata ad una lente luminosa può essere molto efficace in condizioni di scarsa luminosità.

ISO 200 0,8 sec a f - 4,6 Panasonic Lumix GM1-1

ISO 200
ISO 200
ISO 400
ISO 400
ISO 800
ISO 800
ISO 1600
ISO 1600
ISO 3200
ISO 3200
ISO 6400
ISO 6400
ISO 12800
ISO 12800
ISO 25600
ISO 25600

L’obiettivo Lumix G Vario 12-32m f/3.5-5.6 è stato realizzato appositamente per questa fotocamera, per garantire compattezza e performance. Si tratta di una lente  collassabile e stabilizzata: all’accensione della fotocamera sarà necessario ruotare la ghiera dello zoom per attivarlo ed iniziare così a scattare.

Come già detto, le performances sono modeste: le focali disponibili spaziano fra i 24 e i 64mm equivalenti al formato 35mm, offrendo uno zoom ridotto se paragonato a quello di molti obiettivo zoom kit; la scarsa luminosità della lente non consente scatti in condizioni di luce difficoltose se non supportati da un avanzamento delle impostazioni ISO. Manca anche il paraluce ed infine, come già accennato, la mancanza di una ghiera per la messa a fuoco pregiudica notevolmente la versatilità di questo obiettivo (che non può essere utilizzato in modalità di fuoco manuale in modelli di fotocamere più vecchi). In definitiva il Lumix G Vario 12-32m f/3.5-5.6 se è interessante per le dimensioni, lo è un po’ meno per le performance.

Panasonic GM1: Wi-Fi

Ormai presente su qualunque fotocamera di ultima generazione, la connettività Wi-Fi è presente anche sulla Panasonic GM1 e permette di eseguire tutte le operazioni ormai standard attraverso questa funzione. Si va quindi da semplice trasferimento dei file su altro dispositivo, al ben più interessante comando a distanza della fotocamera attraverso lo smartphone, effettuato scaricando l’applicazione Image App, disponibile per iOS seguendo questo link diretto.

La nostra Panasonic GM1 si è connessa rapidamente al dispositivo, senza dare particolari problemi, accedendo direttamente al menù di comando remoto. L’interfaccia, a nostro parere, appare un po’ confusa, con i tasti realizzati con un design non sempre coerente a quello complessivo dell’applicazione; difetto che potrebbe essere migliorato dal punto di vista estetico.

La fase di connessione Wi-Fi
La fase di connessione Wi-Fi
IL menù di controllo e di scatto da smartphone per l'accesso remoto dalla GM1
IL menù di controllo e di scatto da smartphone per l’accesso remoto dalla GM1
Panasonic Lumix GM1-10-39
La schermata di condivisione delle immagini

Nonostante ciò la app fa il suo dovere: è possibile sfruttare il touch-to-snap, per scattare direttamente dallo smartphone toccando lo schermo, o semplicemente il touch to focus, per selezionare la zona di messa a fuoco per poi scattare in seguito. E’ possibile poi selezionare le varie impostazioni, come la modalità di scatto, apertura, tempi di scatto e ISO direttamente dallo smartphone, offrendo così un controllo avanzato.

A questo si aggiunge anche la funzione di geolocalizzazione delle foto, che sfrutta la possibilità di geolocalizzare direttamente le immagini con i dati GPS del telefono; infine si possono trasferire le immagini direttamente sul dispositivo oppure semplicemente condividerle direttamente sui social network. Nel complesso le funionalità Wi-Fi sono ben implementate e funzionali, sebbene l’interfaccia potrebbe essere nel complesso migliore e più chiara.

Le opzioni per la cattura di immagini e video dall'accesso remoto
Le opzioni per la cattura di immagini e video dall’accesso remoto
La schermata di acceso remoto con le impostazioni principali
La schermata di acceso remoto con le impostazioni principali
Altre due opzioni della funzione Wi-Fi: geotagging e la creazione di un collage fotografico
Altre due opzioni della funzione Wi-Fi: geotagging e la creazione di un collage fotografico

Panasonic GM1: Conclusione

Senza timore di smentita possiamo affermare che la Panasonic GM1 è al momento la miglior fotocamera disponibile per rapporto qualità/dimensioni. Se siete alla ricerca della fotocamera più piccola e più performante dal punto di vista della qualità d’immagine, la GM1 è la scelta che più soddisfa questi requisiti, grazie all’ottimo sensore M4/3, in grado di garantire qualità di immagine di ottimo livello, e alla possibilità di poter montare le tante lenti compatibili con questo formato, garantendo quindi possibilità che nessun altra fotocamera è in grado di offrire.

Come già accennato questa compattezza e comodità dà origine anche ad una serie di compromessi, che rendono sì la Panasonic GM1 la miglior fotocamera disponibile per rapporto qualità/dimensioni, ma che allo stesso tempo la rendono inferiore alla concorrenza dal punto di vista delle singole caratteristiche.

Per fare qualche esempio la Sony RX100 è più comoda e portabile, ha una lente più luminosa ma è ma meno performante per via del sensore da solo un pollice; la Ricoh GR o la Fuji X100 sono superiori dal punto di vista delle dimensioni del sensore, ma sono prive di lenti intercambiabili e complessivamente più ingombranti; altri modelli M4/3, come la Olympus OM-D E-M10, di poco più costosa, sono dotate di controlli più comodi, ma anch’esse risultano essere meno portatili.

Emerge da questi confronti come il punto di forza principale della Panasonic GM1 sia dunque il rapporto qualità/dimensioni: nel panorama tecnologico, nessuna fotocamera offre lo stesso rapporto in maneggevolezza, performance e versatilità della Panasonic GM1. Se dunque siete alla ricerca della migliore e più piccola fotocamera a lenti intercambiabili del momento, e questa è la caratteristica più importante, la Panasonic GM1 è la regina incontrastata.

Se invece il rapporto qualità/dimensioni non è la discriminante principale, allora esistono fotocamere delle stessa fascia di prezzo capaci di offrire soluzioni diverse e più adatte alle esigenze degli utenti, comprendendo maggior portabilità, sensori ancora più ampi e controlli più comodi.

Pro

  • Dimensioni eccezionalmente piccole
  • Design curato e azzeccato
  • Leggera e poco ingombrante
  • Qualità fotografica a livello delle concorrenti coeve
  • Rapporto qualità/dimensioni ai massimi livelli disponibili
  • Compatibilità con tutte le lenti M4/3
  • Autofocus rapido ed affidabile
  • Performance ISO al pari della Panasonic GX7
  • Utile modalità silenziosa grazie all’otturatore elettronico
  • Tempi di scatto fino a 1/16.000 di secondo
  • Comandi touch screen
  • Ampia scelta di modalità di scatto creative
  • Wi-Fi incluso

Contro

  • Controlli manuali scomodi
  • Troppo piccola per chi ha mani grandi
  • Niente stabilizzatore ottico nel corpo macchina
  • Assenza di mirino e di schermo orientabile
  • Lumix G Vario 12-32m f/3.5-5.6 mediocre e limitato
  • Problemi di dimensioni e proporzioni con le lenti M4/3 più grandi
  • Batteria con poca autonomia

Qui di seguito la nostra galleria di immagini.

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