Il segmento delle cosiddette “rugged camera” è forse uno dei più interessanti e meno pubblicizzati sul mercato delle fotografia. Si tratta di fotocamere solitamente compatte, comode da trasportare, e progettate secondo una filosofia “rinforzata” (“rugged” appunto) per far fronte ad intemperie, urti, umidità, e da usare anche per immersioni amatoriali.
Macitynet ha avuto la possibilità di testare la Panasonic DMC-FT5, ultima edizione della linea di fotocamere rugged del brand giapponese, per valutarne le caratteristiche e la qualità dello scatto.
Panasonic DMC-FT5: Ergonomia e Controlli
La Panasonic DMC-FT5 si presenta come fotocamera impermeabile, resistente agli urti, alle basse temperature, alle cadute e alla polvere, per una massima protezione e versatilità anche nelle condizioni più difficili. È caratterizzata da una linea aggressiva in una forma compatta, che risponde ad una duplice esigenza, ovvero quella di apparire come un dispositivo dallo stile originale e quantomeno elegante da un parte, e di annunciare la peculiarità, che è la solidità della struttura. Le dimensioni sono molto contenute rendono la Panasonic DMC-FT5 una tascabile a tutti gli effetti, capace di scivolare abilmente nel taschino; il feeling e l’ergonomia sono molto buone e coniuga leggerezza e praticità con linee nette e definite, forse un po’ troppo spigolose ma che possono rappresentare un appeal in più per chi desidera un dispositivo dal look aggressivo.
La comodità è garantita anche alla progettazione: necessitando di massimo isolamento per garantire impermeabilità, l’obiettivo Leica DC Vario Elmarit f/3.3-5.9 della Panasonic DMC-FT5 è incassato nel telaio del dispositivo, non sporge durante l’utilizzo e si muove all’interno, mantenendo la portabilità e la comodità ai massimi livelli. L’obiettivo offre un range focale che va da 28 a 128 mm circa.
Sul dorso superiore troviamo solo i tasti di accensione, scatto e di ripresa video; sul retro, di fianco al display da 3 pollici, abbiamo il bilanciere dello zoom, tasto wi-fi, tasti modalità e riproduzione, il d-pad con al centro il tasto menù e quattro tasto per esposizione, flash, macro e autoscatto, tasto display e annulla. Davanti sul fronte si colloca una sporgenza che funziona come impugnatura sulla destra, che rende più comoda e salda la presa.
I tasti sono sistemati in posizioni strategiche, facilmente raggiungibili ma forse un alcuni casi hanno dimensioni un po’ limitate per chi possiede mani grandi. Il feeling è discreto, sebbene emerga a volte un’eccessiva “plasticosità” alla pressione, forse dovuta alla necessità di impermeabilizzare i tasti a discapito della sensazione tattile.
Nel complesso l’utilizzo è in ogni caso comodo e l’ergonomia della fotocamera, la sua leggerezza e e portabilità la rendono un ottimo prodotto; come detto, unico difetto, la risposta – a nostro avviso – gomnosa dei pulsanti che non “scattano” e quindi in qualche caso sono difficili da manovrare con precisione, lasciando il dubbio sul fatto che si sia davvero premuto fino in fondo il tasto.
Panasonic DMC-FT5: Performance e Qualità d’immagine
Tecnicamente la Panasonic DMC-FT5 è dotata di un sensore MOS da 17.5 Megapixel, con una dimensione pari a 1/2.33 pollici; l’obiettivo è il Leica DC Vario Elmarit f/3.3-5.9 (equivalente ad un 28-128 mm di una fotocamera a pellicola 35 mm) ed alcune delle caratteristiche salienti della fotocamera sono il range ISO, che va da 100 a 3200, lo stabilizzatore ottico a 5 assi Power OIS di Panasonic, il flash integrato e capacità di registrare i video a 1.920 x 1.080 pixel, 50p (FHD: 28 Mbps / AVCHD) (uscita sensore a 50 fps).
Le modalità d’uso sono essenziali ma complete: in quanto compatta, la Panasonic DMC-FT5 è indirizzata prevalentemente ad un pubblico di utenti che punta tutto sull’immediatezza e la praticità offerta dagli automatismi e non è più di tanto interessato ai comandi manuali.
Si spazia dunque alla classica modalità automatica intelligente, alla modalità P, che garantisce una maggiore controllo, e ad un una modalità M (non disponibile in messa a fuoco manuale), in cui è possibile ottenere qualche comando manuale. In quest’ultimo caso la manualità è comunque limitata a poche funzionalità (solo due aperture del diaframma selezionabili, f/3.3 e f/10), che testimoniano però la buona volontà di Panasonic nell’offrire un’alternativa per chi volesse avere qualcosa in più.
Gli scatti possono essere realizzati solo in formato JPG, con risultati abbastanza onesti seppure non privi di difetti. Durante i nostri test la Panasonic DMC-FT5 ha mostrato in maniera alternata buoni risultati ad altri un po’ meno.
In condizioni di luce ottimale, in particolare, è possibile ottenere scatti interessanti; il motore di rendering della Panasonic DMC-FT5 ci è sembrato però in alcune occasioni eccessivamente aggressivo e sbilanciato: alcune immagini mostrano un contrasto molto rilevante combinato ad una soppressione del rumore eccessiva; avremo quindi immagini poco rumorose ma anche poco dettagliate quando spingeremo sull’ingrandimento.
Altri scatti molto contrastati hanno evidenziato la diffusa tendenza all’aberrazione cromatica; anche se per percepire questo difetto si deve evidenti comunque guardare con attenzione agli scatti. Il difetto è acuito con l’utilizzo di focali più lunghe, che oltre al resto richiedono forzatamente la chiusura del diaframma della lente, introducendo anche rumore e artefatti.
La gamma ISO selezionabile si estende dai 100 ISO fino ai 3200 ISO; scattando solo in JPG, l’intervento della compressione è evidente ed inevitabile. Le immagini sono utilizzabili con una discreta quantità di dettagli fino a ISO 400, tirando fino a ISO 800, dopodiché a 1600 e 3200 la riduzione del rumore è davvero eccessiva e le texture si appiattiscono inesorabilmente. Da notare come anche solo a ISO 200 alcuni dettagli sono perduti per effetto dalla compressione, soprattutto in presenza di texture difficili da interpretare.
Rispetto ad uno smartphone restano leggermente superiori gli scatti in scarsità di luce, dove la Panasonic DMC-FT5 si comporta in maniera discreta: tenendo conto del sensore, comunque non particolarmente generoso. In scatti interni e luce artificiale, è possibile ottenere in scarsità di luce buone immagini, sfruttando l’elaborazione software in questo caso più efficace, come ad esempio l’opzione che permette di combinare più scatti uno solo, sebbene i colori risultino in alcuni casi eccessivamente slavati.
Panasonic DMC-FT5: Connettività e Resistenza
Le caratteristiche più interessanti della Panasonic DMC-FT5 sono ovviamente legate al suo essere una camera con struttura rinforzata: l’impermeabilità, la resistenza, la portabilità e la connettività. Nei nostri test la Panasonic DMC-FT5 si è mostrata resistente e capace di sopportare le immersioni in acqua, offrendo anche la possibilità di scattare rimanendo a profondità non molto elevate, e seguendo le precauzioni suggerite da Panasonic per far sì che la fotocamera non si guasti.
Sicuramente interessante è la presenza del GPS, che permette di geolocalizzare in maniera automatica le immagini, opzione utile soprattutto nel caso si vogliano condividere le immagini sui social network mostrando anche la loro collocazione sulla mappa, oltre a poter registrare il percorso.
Nei nostri test il GPS ha però mostrato un’affidabilità non completa. Il sistema GPS ha mostrato qualche indecisione e attesa nell’agganciare la posizione anche in luoghi aperti, privi di ostacoli; una volta individuata, in alcuni frangenti la posizione è stata successivamente persa a seguito di semplici azioni, come movimenti buschi o anche semplicemente infilando la Panasonic DMC-FT5 nella tasca della giacca, con conseguente attesa per poter agganciare nuovamente i satelliti.
Un peccato, in quanto questi difetti rendono necessario a volte dover attendere prima di poter scattare nel caso si vogliamo comodamente geo localizzare l’immagine, lusso che spesso – come ben sappiamo – non è possibile permettersi, pena perdersi il momento dello scatto. In più il GPS, una volta acceso, resta attivo anche a fotocamera spenta, aspetto che grava non poco sul consumo delle batterie e che richiede quindi di ricordarsi di disattivare il sensore GPS non appena necessario, per non scaricare troppo la batteria anche a fotocamera spenta. Con il GPS disattivato la batteria ha un’autonomia nettamente superiore.
Per il resto nulla da ridire, il GPS include moltissime opzioni e configurazioni che lo rendono completo.
La fotocamera dispone anche di connessione wi-fi attraverso cui condividere le immagini o scattare anche via smartphone sfruttando la app Panasonic Image App. Il sistema è stato già approfondito nella nostra recensione della Panasonic GM1 ed invitiamo a leggere quanto già scritto seguendo questo link.
Panasonic DMC-FT5: Conclusioni
La Panasonic DMC-FT5 si distingue per essere una compatta di carattere in grado di offrire performance interessanti e soprattutto capace di affrontare qualunque situazione di scatto, acqua, pioggia, immersioni, urti, cadute, temperature estreme e maltrattamenti.
La sua anima “rugged” cui si aggiungono la presenza del GPS, della connessione wi-fi e di uno zoom interessante, equivalente a 28-128 mm, la rendono una fotocamera completa, ideale per chi è alla ricerca di un vero e proprio “muletto”, che possa accompagnare qualunque esperienza di scatto, senza timori e problemi, ottenendo anche una qualità d’immagine tutto sommato buona, soprattutto in condizioni di luce ottimale.
La Panasonic DMC-FT5 non è invece adatta a chi cerca un compatta in grado di mostrare qualità fotografiche superiori alla media: la fotocamera non si discosta particolarmente dalla qualità tipica delle compatte, oggi di poco superiori a quelle di uno smartphone di fascia alta, con alcuni difetti, come le aberrazioni cromatiche, l’inadeguatezza in scarsità di luce e l’aggressività della riduzione del rumore. Non sarebbe però corretto valutare la Panasonic DMC-FT5 solo da questa prospettiva, essendo una fotocamera pensata appositamente per chi desidera un macchina fotografica resistente, versatile e completa, da usare dove le altre fotocamere e anche i telefoni sarebbero in pericolo.
Peccato per alcune incertezze nel GPS, funzione interessante ma la cui implementazione non fila sempre liscia nell’uso attuale, per l’assenza della possibilità di scattare in RAW e per un le limitate possibilità nel controllo manuale, su cui Panasonic avrebbe potuto osare un po’ di più.
Per chi fosse interessato la Panasonic DMC-FT5 è disponibile su Amazon seguendo questo link diretto; online è comunque possibile acquistarla ad un prezzo più contenuto, come mostrato con una ricerca mirata su eBay
Pro
- Fotocamera versatile, comoda, compatta e tascabile
- GPS per informazioni extra sullo scatto
- Impermeabile fino a 13 metri, resistente ad urti, temperature e condizioni e estreme
- Connettività wi-fi
- Focale disponibile ampia ed utile da 28-128 mm
- Menù semplice e di comodo utilizzo, con funzioni creative
- Stile “rugged” ma esteticamente piacevole
Contro
- GPS non affidabile al 100 per cento
- Tasti un po’ gommosi nella risposta
- Aberrazione cromatica eccessiva in alcuni frangenti
- Riduzione del rumore molto aggressiva
- Mancanza del formato RAW
- Inadatta a scatti con scarsità di luce