La decisione di Apple di tagliare il prezzo di iPhone sta mettendo pressione sulla concorrenza. A dimostrare che gli analisti, che avevano previsto questa situazione nel momento in cui Cupertino ha decurtato di 200$ il prezzo del cellulare, c’è l’annuncio di Palm che nel corso della serata di ieri ha reso noto che le previsioni di bilancio emesse nel corso del precedente resoconto fiscale vanno ritoccate al ribasso.
Le ragioni della riduzione delle previsioni di profitto deriverebbero, per esplicita ammissione della stessa Palm, dal mercato che si sta facendo più complicato e con prezzi più aggressivi. Tra i concorrenti che avrebbero messo in difficoltà le strategie della casa californiana ci sarebbe proprio Apple con il ribasso di costo di iPhone.
Secondo gli analisti, nonostante iPhone sia in sostanza un dispositivo consumer, il prodotto di Apple sta determinando un ambiente difficile per Palm. Nel corso del trimestre i Treo non dovrebbero superare le 700mila unità vendute con un fatturato di circa 300 milioni di dollari. Ricordiamo che Apple dal 29 giugno ha già toccato e superato il milione di iPhone venduti. Per fare fronte a questa situazione Palm sposterà una parte del focus del business dalla fascia alta a quella bassa del mercato lanciando prodotti economici, come un Treo da 99 dollari.
Ricordiamo che recentemente Palm ha reclutato John Rubenstein, a lungo una delle figure più eminenti nello sviluppo hardware di Apple, dove era giunto sulla scia di Steve Jobs quando l’attuale Ceo aveva reclutato un grande numero di ingegneri e manager da NeXT. Rubenstein ha lavorato intensamente anche su iPod di cui è stato il responsabile dello sviluppo una volta lasciata la direzione dello sviluppo hardware dei computer Mac. Investitori e dirigenti di Palm ripongono in Rubinstein, accompagnato nella sua avventura in Palm da Fred Anderson, ex Cfo di Apple che rappresenta il gruppo d’investimento Elevation che ha infuso liquidità in Palm. Gli effetti dell’arrivo di Rubinstein, ora a capo dello sviluppo hardware di Palm, non si vedranno però che entro 18 mesi se non due anni. Nel frattempo la società di Sunnyvale dovrà vedersela come può non solo con Apple ma anche con un settore, quello dei cellulari, che diventa sempre più aggressivo.