Palm è pronta ad accogliere frotte di ex utenti di iPhone che stufi del loro dispositivi si fionderanno su Pre. Questa la previsione da Roger McNamee, cofondatore di Elevation Partners, principale sostenitore finanziario della società di Sunnyvale. Le “magnifiche e progressive sorti” dipinte da McNamee sono contenute in una intervista rilasciata a Bloomberg nel quale viene descritto uno scenario molto favorevole, anche se è difficile dire quanto credibile, al nuovo telefono touch che sta per essere lanciato negli Stati Uniti.
Secondo McNamee la gente che aveva comprato l’iPhone due anni fa lo aveva fatto per avere a disposizione “il più avanzato e alla moda tra i telefoni disponibili al momento. Ora, a fine giugno, i loro contratti scadranno; secondo vuoi che cosa acquisteranno?”. La risposta secondo il cofondatore di Elevation Partners è ovviamente: un Pre. “Non uno solo di coloro che aveva comprato un iPhone, continuerà ad usare un iPhone un mese dopo la scadenza del loro contratto”.
Le conclusioni ottimistiche di McNamee sembrano però partire da una visione con un campo di osservazione non troppo ampio.
Se infatti è vero che alcuni di coloro che avevano acquistato iPhone potrebbero essere tentati di passare ad un altro dispositivo, molti di essi non saranno semplicemente in condizione di farlo per avere esteso la durata del loro contratto acquistando il nuovo modello 3G di un altro anno; quanti siano coloro che hanno comprato il modello Edge e poi il modello 3G è difficile da dire, ma il numero è sicuramente consistente.
Si deve poi considerare che molti tra coloro che hanno un iPhone hanno un patrimonio di film e musica che dovrebbero smettere di vedere, o convertire o gestire separatamente perché non compatibili con il Pre, per non parlare di quel che potrebbe succedere con le applicazioni acquistate per iPhone che invece dovrebbero semplicemente essere buttate se non si vuole mettersi in tasca un iPhone o un Pre. In passato questa situazione ha fermato il passaggio da iPod ad altri dispositivi concorrenti (tanto da spingere diverse realtà ad abbracciare l’idea di file senza DRM) e cova sicuramente sotto la cenere del popolo di iPhone.
Infine MacNamee pare non tenere in considerazione il fattore più importante: ci sembra molto improbabile che alla Apple siano tanto ingenui da attendere passivamente che i vecchi contratti stipulati a fine giugno del 2007 scadano prima di rilasciare un nuovo iPhone; si tratterebbe di un vero suicidio commerciale. Al contrario Apple se vuole mantenere il circolo virtuoso deve rilasciare un telefono superiore al vecchio iPhone 3G e sufficientemente allettante da convincere chi ha un contratto in scadenza a rituffarsi in un nuovo contratto biennale e deve farlo prima della scadenza dei vecchi contratti. Questo nuovo iPhone (oltre che perfettamente compatibile con tutta la libreria di applicazioni e di contenuti multimediali accumulate in due anni di uso dei vecchi modelli) non può non essere competitivo sia sul piano delle funzionalità che del costo con il Pre e sicuramente è in grado di guastare i piani di McNamee o se non altro renderli di assai più difficile attuazione.