Quando si parla di data center nei paesi nordici, molte persone tendono a concentrarsi sul clima e sul paesaggio. Si pensa che i data center operator investano nella regione principalmente a causa delle temperature più fredde, che consentono un raffreddamento efficiente dal punto di vista energetico, e per l’ampia disponibilità di terreni adatti a progetti di energia rinnovabile.
Eppure, i Paesi nordeuropei sono pronti a diventare un nuovo hub digitale europeo non solo grazie alle loro condizioni climatiche, ma anche e soprattutto in virtù della loro combinazione unica di solide infrastrutture digitali e di una cultura dell’innovazione profondamente radicata.
È quanto sottolinea Equinix, spiegando che le principali metropoli nordiche, come Stoccolma, Helsinki e Copenaghen, formano il cosiddetto corridoio digitale: una regione interconnessa in cui i partner dell’ecosistema si riuniscono per scambiare informazioni e servizi, creare opportunità di co-innovazione e, in definitiva, diventare più della somma delle loro parti.
Perché il binomio Paesi nordici ed ecomomia digitale funziona?
Fin dagli albori di Internet, diversi Paesi nordeuropei hanno fatto degli investimenti nelle infrastrutture digitali una priorità. Grazie a questa lungimiranza, oggi imprese e consumatori possono beneficiare di un’eccellente connettività digitale nella regione.
Secondo il Digital Economy and Society Index (DESI) dell’Unione Europea, la Svezia è al secondo posto in UE in termini di connettività fissa a banda larga ad alta velocità, con oltre l’85% delle famiglie che hanno accesso a una velocità di Internet di almeno 100 Mbps, mentre in Danimarca il dato arriva al 69%, indicando una copertura significativamente superiore alla media europea e alle statistiche dell’Italia il cui DESI nel 2022 si aggirava attorno al 49.3.
Anche la Finlandia, sebbene abbia una copertura a banda larga fissa relativamente bassa rispetto agli altri Paesi nordici, compensa con una solida copertura mobile: le statistiche DESI mostrano che le reti 5G raggiungono il 95% delle abitazioni finlandesi. Il Paese è anche tra i leader mondiali nel consumo di dati mobili: la popolazione utilizza 41 gigabyte di dati mobili per persona al mese, più di quattro volte la media dei Paesi membri dell’OCSE.
La Scandinavia è inoltre un alveare di attività di cavi sottomarini. Ad esempio, il sistema di cavi C-Lion collega direttamente la Finlandia alla Germania, com cavi che approdano nin centri dati di Helsinki e Francoforte, fornendo un collegamento ad alta capacità e bassa latenza tra i Paesi nordeuropei e le principali metropoli europee FLAP: Francoforte, Londra, Amsterdam e Parigi.
Cinia, la stessa società finlandese che ha costruito C-Lion1, ha anche annunciato i piani per il primo sistema di cavi sottomarini trans-artici al mondo. Il progetto Far North Fiber sarà in grado di collegare i Paesi nordici con il Giappone entro il 2027, conun percorso diretto che, attraverso il Circolo Polare Artico, aggirerà il Nord America,fornendo il percorso più breve tra l’Europa e l’Asia orientalefavorendo una maggiore resilienza infrastrutturale e mettendo a disposizione un’alternativa necessaria al corridoio di cavi già affollato nella regione del Mediterraneo e del Mar Rosso, aiutando le aziende a evitare potenziali punti di conflitto.
Far North Fiber collegherà anche il corridoio digitale all’Irlanda. Come Stoccolma e Helsinki, Dublino è emersa come un hub digitale in crescita: questa connettività diretta sosterrà una maggiore collaborazione tra gli ecosistemi e ridefinirà i risultati che le aziende di entrambe le estremità del cavo possono ottenere.
Certo è che la solidità dell’ infrastruttura digitale sta consentendo alle imprese digitali dei Paesi nordeuropei di svilupparsi al meglio. Non a caso, alcuni analisti definiscono i Paesi nordici la “fabbrica degli unicorni d’Europa”, perché la regione ha prodotto più startup di alto valore pro capite di qualsiasi altro luogo al di fuori della Silicon Valley. Tra queste ci sono diverse aziende che hanno avuto un impatto globale, trasformando l’esperienza dei consumatori nei rispettivi settori: Spotify nello streaming di contenuti audio, Skype nelle telecomunicazioni e Klarna nell’e-commerce. Il successo di queste aziende e di altre simili non è una coincidenza:tTutte hanno beneficiato delle condizioni menzionate: il clima più fresco, la disponibilità di energia verde, gli alti livelli di connettività mobile e a banda larga e la presenza di cavi sottomarini. Tuttavia, sono stati anche supportati da un ecosistema di fornitori di servizi leader.
Aziende come Ericsson e Nokia hanno fornito una solida base per gli ecosistemi digitali nei Paesi nordeuropei, così come gli operatori di rete locali come Telenor e Telia. Pur essendo relativamente piccole, Svezia e Finlandia tradizionalmente non hanno mai dovuto preoccuparsi di importare servizi o apparecchiature digitali da Paesi più grandi.
La presenza di Nokia ed Ericsson ha portato benefici diretti alle imprese digitali dei Paesi nordici. Ad esempio, la Finlandia è diventata una potenza mondiale nel settore del gaming, in particolare dei mobile games, e questo soprattutto grazie a Nokia. All’inizio degli anni 2000, Nokia è diventato il principale produttore di dispositivi mobili al mondo, il che ha fatto aumentare la domanda di sviluppatori mobili in Finlandia. Alcuni di questi hanno poi fondato i propri studi, formando un fiorente ecosistema per il settore gaming.
Oggi, il Paese è sede di importanti studi di giochi per cellulari come Rovio e Supercell; eguardando al futuro, le aziende nordiche sono ben posizionate per continuare a capitalizzare le tendenze guidate dai consumatori. Grazie a un ecosistema di startup attivo, a importanti fornitori di servizi globali e a una solida infrastruttura digitale, potremmo vedere il prossimo Spotify emergere dai Paesi nordici da un giorno all’altro.