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Paddle sfida l’ira di Apple con pagamenti in app alternativi

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In risposta alla sentenza Epic Games vs. Apple del mese scorso, la piattaforma di pagamenti Paddle ha annunciato oggi che prevede di lanciare un sistema di pagamento in-app alternativo per iOS che sostituisce il meccanismo di acquisto in-app di Apple. La presentazione del servizio è davvero esplicativa: “Tutti i vantaggi dell’App Store senza il prezzo elevato”.

In un comunicato stampa inviato tramite e-mail, Paddle ha descritto il suo sistema di pagamento come un “vero e proprio sostituto drop-in” per il meccanismo di acquisto in-app di Apple, che consente agli sviluppatori di riscuotere pagamenti dai clienti senza dover pagare ad Apple la commissione del 15-30 % sulle vendite. Paddle ha affermato che avrà una “struttura tariffaria altamente competitiva” con una commissione del 10% per le transazioni inferiori a 10 dollari, e una commissione del 5% più 0,50 dollari per le transazioni superiori a 10 dollari.

Paddle prepara un sistema di pagamento aggira le commissioni Apple

Oltre alle commissioni più basse, Paddle ha affermato che i vantaggi del suo sistema di pagamento includeranno l’accesso ai dati dei clienti come indirizzi e-mail per comunicare notizie e offerte sui prodotti, prezzi flessibili e opzioni di abbonamento, servizio clienti diretto e altro ancora.

Paddle prepara un sistema di pagamento aggira le commissioni Apple

Sul suo sito Web, Paddle ha condiviso una dimostrazione video di un’app con un pulsante “Aggiorna ora” che conduce al sistema di pagamento di Paddle sul web. Agli utenti viene quindi presentata la possibilità di pagare direttamente tramite Apple Pay, PayPal o una carta di credito. Paddle afferma che gli sviluppatori possono registrare il loro interesse per il suo sistema di pagamento in-app a partire da oggi e che il servizio sarà attivo il 7 dicembre 2021, una data che si dice sia in linea con i termini della sentenza Epic Games vs. Apple in USA.

L’esatta formulazione della sentenza del giudice distrettuale degli Stati Uniti Yvonne Gonzalez Rogers afferma che Apple non può più vietare agli sviluppatori di «Includere nelle loro app e nei loro metadati pulsanti, collegamenti esterni o altri inviti all’azione che indirizzano i clienti ai meccanismi di acquisto, oltre a quelli in app». Il giudice ha richiesto ad Apple di aderire all’ingiunzione entro 90 giorni dalla sua sentenza, che è stata emessa il 10 settembre.

Paddle ha certamente intenzioni audaci basate sulla sua interpretazione della sentenza Rogers, ma sembra improbabile che Apple consentirà alle app di offrire sistemi di pagamento alternativi che eludono il meccanismo e/o le commissioni di acquisto in-app di Apple. Apple ha precedentemente affermato che i sistemi di pagamento alternativi nelle app potrebbero esporre gli utenti a rischi per la privacy e la sicurezza, comprese le frodi.

Fondata nel 2012, Paddle afferma che più di 2.000 aziende di software si affidano alla sua piattaforma per le vendite in oltre 200 mercati a livello globale. Paddle pubblicizza tra i propri clienti Setapp/MacPaw, Scrivener, AdGuard, Readdle e altri ancora.

Tutti gli sviluppi della vicenda Apple contro Epic sono disponibili da questa pagina.

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