L’overclock SSD è possibile.La dimostrazione di come aumentare la velocità dei processori dei dischi a memorie allo stato solido, operando su di essi come si fa con schede video, console, smartphone, sarà Intel.
La dimostrazione avverrà nel corso del Developer Forum che si svolgerà il prossimo mese. Qui, durante l’evento principale nel quale l’azienda di Santa Clara mostra le sue novità in fatto di tecnologie,nel corso di una sessione dedicata ai processori Core e su come migliorare le performance nel gaming, sarà spiegago come migliorare le performance dei nuovi microprocessori della serie Core i7-400 “Ivy Bridge-E” su piattaforma Intel X79, parlando anche di overcloking in generale.
L’oveclocking di un’unità SSD può sembrare una bizzarria, ma esistono parametri modificabili quali la velocità di clock del controller e il data rate delle memorie NAND. Le moderne unità SSD sono molto veloci e gli unici limiti sono ora rappresentati dall’interfaccia SATA a 6GB/s. Per il prossimo anno Intel prevede il supporto al Sata Express, con il quale è possibile ottenere transfer rate di 8Gb/s o 16Gb/s.
Le tecniche di overclocking, lo ricordiamo, consistono, in sostanza, nell’aumentare la frequenza di clock di una componente (generalmente la CPU) rispetto a quella prevista e testata dal produttore. Nel caso delle CPU quella che viene alterata è la frequenza di clock interna, un valore che determina il numero di cicli di operazioni da eseguire ogni determinata unità di tempo. Si tratta di operazioni legali ma spesso rischiose: la CPU è forzata a operare a frequenze per le quali non è stata testata e garantita dal produttore.
L’Intel Developer Forum si svolgerà al Moscone Center di San Francisco da 10 al 12 settembre.