Parallels ha fornito alcune indicazioni su come eseguire il software di virtualizzazione Parallels Desktop 8 sui Mac con il nuovo OS X 10.9 “Mavericks”. L’applicazione di virtualizzazione non è stata ancora convalidata certificata dagli sviluppatori per funzionare con il futuro sistema ma chi ha bisogno di fare delle prove può ad ogni modo sfruttare il virtualizzatore in vari modi, anche per eseguire il nuovo sistema operativo all’interno di una macchina virtuale.
Un primo documento spiega come installare la Developer Preview di OS X 10.9 in una macchina virtuale. Il sistema non è supportato ma è possibile eseguire l’upgrade al nuovo sistema sulle macchine esistenti che già eseguono OS X virtualizzato. Gli sviluppatori consigliano prima dell’update di spegnere la macchina virtuale e selezionare dal menu “Macchina virtuale” la voce “Crea Istantanea” in modo da creare un cine della macchina virtuale: se qualcosa dovesse andare storto durante l’aggiornamento, sarà possibile avere una virtual machine funzionante. Dopo aver creato in backup, gli sviluppatori consigliano di selezionare “Configura” dalla macchina virtuale, portarsi nella sezione “Hardware” e nelle impostazioni della scheda video impostare 128MB. A questo punto è possibile avviare la virtual machine e scaricare la Developer Preview di OS X 10.9, avviarla con un doppio click e seguire le istruzioni.
Un secondo documento, propone lo scaricamento di un piccolissimo script (pochi Kb) per la shell del Terminale grazie al quale è possibile eliminare il messaggio di avviso che appare cercando di eseguire una macchina virtuale. Erroneamente, infatti, viene indicato che il supporto di virtualizzazione hardware è disabilitato e si consiglia di abilitarlo nel firmware del Mac. Il problema è causato dal mancato caricamento di alcune estensioni per il kernel di OS X. Sfruttando lo script presente nella pagina web è possibile risolvere il problema. Dopo aver avviato lo script si apre il Terminale e bisogna inserire la password dell’utente amministratore; al termine della procedura (pochi secondi) non c’è bisogno di riavviare: le macchine virtuali sono riutilizzabili senza problemi.
