Apple spingerà gli utenti di OS X 10.10 Yosemite a usare FileVault, la tecnologia per la protezione dei dati di serie con il sistema operativo sin da Mac OS X 10.3 (“Panther”) che impedisce a terzi di visualizzare o copiare i file cifrando i dischi. Il francese Macg fa notare che al termine dell’installazione della Golden Master del nuovo sistema rilasciata ieri, Apple consiglia espressamente di codificare i contenuti. Non è ad ogni modo indispensabile farlo subito: la codifica del disco può essere attivata anche successivamente dalle Preferenze “Sicurezza e Privacy”.
FileVault è una scelta da considerare per chi memorizza nel computer informazioni delicate. Utilizzando ad esempio un computer portatile sul quale sono presenti dati finanziari o dati sensibili, perdendolo chiunque potrà avere accesso a informazioni e compromettere la sicurezza aziendale; se si perde il computer e FileVault è attivato, invece, le informazioni sono al sicuro: poiché la cartella Inizio è codificata, è impossibile accedere a essa senza conoscere la password.
Tra gli aspetti negativi di questa opzione: il rallentamento delle normali operazioni di lettura/scrittura su disco; alcune utility di backup potrebbero interpretare il lavoro di cifratura sui file come continui cambiamenti rallentando le operazioni di backup.
Se si cerca di collegare un HD protetto con FileVault a un computer diverso da quello originario, il sistema richiede l’inserimento della password. Non conoscendo la password, qualunque tentativo di accesso sarà inutile e il disco non sarà “montato” e riconosciuto dal sistema. Se invece conosciamo la password sarà possibile indicare gli utenti cui è consentito lo sblocco del disco.
Con le ultime versione di OS X, l’account iCloud dell’utente può essere sfruttato per sbloccare il disco e reimpostare la password se questa viene dimenticata (tale possiiblità è prevista quanto si attiva la codifica del disco).