Oracle vorrebbe ottenere 9,3 miliardi di dollari come danni per la questione da lunga data che riguarda la presunta violazione della proprietà intellettuale legata alle API di Java in Android.
Riassumendo Oracle accusa Google di essersi appropriata di sue proprietà intellettuali acquisite insieme a Sun Microsystems. Non solo le API ma intere linee di codice sarebbero state illegittimamente riprese senza autorizzazione e senza citazione. Google ha finora sempre sostenuto che l’uso rientra nel fair use, vale a dire nella disposizione che in USA, entro certi limiti, consente l’incorporazione non autorizzata di materiale protetto da copyright nell’opera di un altro autore senza bisogno di citare la fonte, giacché a suo modo di vedere, per l’idea in sé (l’uso di Java) Oracle non potrebbe neanche ricorrere al diritto di autore.
Oracle ha fatto sapere che porterà in tribunale dettagli sui guadagni di Google e intende dimostrare che Android ha portato alla cannibalizzazione di un suo sistema operativo basato su Java con conseguenti perdite miliardarie. La cifra richiesta da Oracle è enorme considerando che per acquisire Sun Microsystems ha speso 7,4 miliardi di dollari e i profitti del gruppo nell’ultimo trimestre sono stati di 9 miliardi. Larry Ellison, Ceo di Oracle, non intende comunque mollare. In Android N intanto sarà sfruttata la versione gratuita e open source di Java Development Kit che dovrebbe esentare Big G da future diatribe.