Addio a Xtream Codes. La più popolare IP TV è stata chiusa e la sua organizzazione smantellata con una operazione eseguita da oltre 100 militari del Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche e dei reparti territoriali della Guardia di Finanza le cui indagini potrebbero portare a serie conseguenze anche i clienti: multe salatissime ed persino l’arresto
L’indagine, diretta dal Procuratore della Repubblica di Napoli, dott. Giovanni Melillo e coordinata dal Procuratore Aggiunto, dott. Vincenzo Piscitelli e dal sostituto procuratore Dott.ssa Valeria Sico ha consentito di individuare e disattivare la piattaforma internazionale di IPTV (Internet Protocol Television) più diffusa tra i pirati informatici e principale responsabile della capillare diffusione illegale via Internet delle emittenti televisive a pagamento tra cui Sky, DAZN, Mediaset, Netflix e Infinity. Enorme il business: oltre 5 milioni di utenti solo in Italia, per un giro d’affari stimato in circa 60 milioni di Euro annui
Otto gli prdini europei di indagine emessi dalla Procura di Napoli che, tramite l’Agenzia Europea per il coordinamento investigativo e la cooperazione giudiziaria ’Eurojust’, sono stati eseguiti simultaneamente questa mattina in Olanda, Francia, Grecia, Germania e Bulgaria dalle rispettive polizie giudiziarie con l’ausilio dei militari del Nucleo Speciale nei confronti di 3 aziende e 5 persone fisiche oltre al sequestro ed all’oscuramento della intera piattaforma Xtream Codes, di 80 siti internet e di 183 server dedicati alla riproduzione e diffusione dei flussi audiovisivi, erogati, al momento del sequestro, ad oltre 700.000 utenti online.
25 gli obiettivi delle perquisizioni odierne sul territorio nazionale che, oltre a smantellare vere e proprie centrali adibite alla divulgazione abusiva del segnale ricevuto grazie alla piattaforma Xtream Codes mirano ad aggredire i proventi illecitamente conseguiti dall’organizzazione mediante il sequestro di 197 rapporti finanziari tra account paypal, postepay e conti corrente.
La piattaforma Xtream Codes, ideata da 2 cittadini greci, consentiva agevolmente la trasformazione in dati informatici dei flussi audiovisivi protetti da copyright. I membri dell’ Organizzazione, predisponevano e gestivano all’ estero idonei spazi informatici attraverso i quali ritrasmettevano i segnali su larga scala, anche in Italia.
Una fitta rete commerciale, diffusa su tutto il territorio nazionale e con basi prevalentemente in Lombardia, Veneto, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia riceveva il segnale grazie a questa tecnologia acquisendo illegalmente interi pacchetti di contenuti per la successiva rivendita al cliente finale ad un prezzo di 12 Euro circa consentendo di vedere tutti i principali palinsesti TV con un unico abbonamento.
Nei confronti dei responsabili dell’ organizzazione si procede per Associazione a delinquere finalizzata alla riproduzione e commercializzazione illecita di IPTV con la circostanza aggravata del reato trasnazionale. Ma come accennato ci sono serissimi rischi anche per i clienti per i quali è prevista una multa fino a 28.822 Euro e persino la reclusione da sei mesi a 3 anni. Rintracciare la maggior parte di loro non dovrebbe essere difficile; i pagamenti avvenivano con carte di credito e sarebbe su questo fattore che gli inquirenti stanno lavorando.