Gli sviluppatori di Opera hanno forse trovato un acquirente: la cinese Qihoo 360 Technology Co Ltd, azienda specializzata in sicurezza. La voce arriva da un giornale norvegese, confermando indiscrezioni che circolano da tempo. La notizia non è stata presa bene in patria: a Oslo il titolo è stato sospeso per eccesso di ribasso e la presentazione degli ultimi dati trimestrali, programmata per oggi martedì 9 febbraio, è stata rinviata di un giorno. Nell ultime ore però le quotazioni sembrano aver recuperato sensibilmente.
L’accordo con l’azienda cinese prevede un pagamento inferiore ai 500 milioni di dollari e dunque è facile immaginare che non c’è interesse solo verso il browser (molto apprezzato in particolare nella versione mobile) ma anche per altre tecnologie e asset della società norvegese. Resta da capire quanto la mossa sia effettivamente fattibile: le autorità cinesi di regolamentazione prevedono severi controlli per gli investimenti che coinvolgono istituti finanziari e società di sicurezza estere.
Tornando ad Opera, il browser omonimo da tempo combatte contro colossi quali Microsoft, Apple, Google e Mozilla. I prodotti desktop e mobile sono ottimi, integrano peculiarità uniche ma non sono mai riusciti a guadagnare una quota di mercato rilevante rispetto alla concorrenza. Tra i motivi che potrebbero avere attirato l’attenzione di Qihoo, il supporto a un servizio VPN denominato “SurfEasy”, gestito da una società che gli sviluppatori norvegesi hanno comprato a marzo di quest’anno.
Le VPN (virtual private network) permettono di sfruttare servizi cifrando le connessioni, collegando sistemi anche molto distanti alla stregua di infrastrutture fisiche, migliorando la sicurezza, proteggendo il computer da alcune tipologie di attacchi malevoli, proteggendo gli hotspot Wi-Fi, nascondendo il proprio indirizzo IP e permettendo di lavorare in remoto con reti aziendali. SurfEasy VPN permette di cifrare il traffico in entrata e uscita; si può testare gratuitamente (con specifici limiti mensili) o a pagamento (senza limiti nella banda che è possibile gestire); è disponibile per OS X, Windows, iOS e Android e funziona dunque sia con macchine desktop/notebook che smartphone/tablet.