Con un comunicato stampa, gli sviluppatori della norvegese Opera hanno annunciato di aver raggiunto i 300 milioni di utenti, il browser che porta lo stesso nome degli sviluppatori è utilizzato su smartphone, tablet, TV e computer. Non è ad ogni modo questo l’annuncio più interessante ma lo è quello concernente l’abbandono del suo engine per passare a WebKit., il “motore” open source alla base di Safari, Chrome e altri browser.
Håkon Wium, CTO di Opera Software afferma che il WebKit integra il supporto agli standard che desidera Opera offrendo ottime performance e dice anche gli sviluppatori che gli sviluppatori sono già pronti a cooperare al progetto e, anziché sviluppare un motore proprietario, hanno già contribuito con una prima serie di patch (per migliorare il layout multicolonna). L’annuncio non è del tutto una sorpresa: recentemente la società aveva adottato il WebKit per il progetto ICE, browser per dispositivi iOS e Android con uniche e interessanti e caratteristiche. È ovvio come a questo punto il WebKit è destinato a diventare lo standard di fatto per l’internet mobile.
Sviluppato come framework a partire da OS X 10.2.7, il progetto, lo ricordiamo, nacque come un fork open source combinando componenti del sistema grafico KDE e tecnologie Apple. Il primo progetto reale in grado di sfruttare l’engine richiese tempo e solo nel 2003 (nel corso del MacWorld Expo di San Francisco) Apple annunciò la prima beta di Safari.
Il progetto, già all’epoca maturo e stabile, nel 2005 (in coincidenza con il WWDC di quell’anno) divenne totalmente open source, offrendo l’accesso al CVS e al tool Bugzilla. Tra i tanti partner importanti che hanno in seguito supportato e creduto nel WebKit, ricordiamo Nokia, Adobe, RIM, Google, BlackBerry. Il WebKit è oggi è il motore per browser più usato al mondo e vanta oltre il 40% delle quote di utilizzo.
[A cura di Mauro Notarianni]