Gli sviluppatori del browser Opera hanno da poco aggiornato l’ultima versione del programma e stanno già lavorando alla release successiva (è già possibile scaricare una beta preliminare). Di particolare rilievo nella nuova versione una tecnologia per identificare i crash provocati dai plug-in (non è indicato qual è quello più problematico, ma una nostra idea ce la siamo fatta) attivando l’esecuzione di questi ultimi come processi separati (come Chrome, Safari e Firefox) e il supporto per i 64 bit di Snow Leopard e Lion.
Le applicazioni che supportano i 64 bit, lo ricordiamo, possono avvantaggiarsi della presenza di grandi quantitativi di memoria RAM. Le applicazioni a 32 bit possono gestire massimo 4GB alla volta; l’elaborazione a 64 bit permette di superare tale barriera e consentire ai software di gestire fino a 16 exabyte (16 miliardi di gigabyte!), ossia centinaia di volte piuÌ di quanta possa essere installata sugli attuali Mac. I 64 bit, inoltre, permettono al computer di eseguire – a paritàÌ di clock – alcune elaborazioni al doppio della velocitaÌ migliorando i tempi di esecuzione di calcoli numerici e l’esecuzione di compiti di vario tipo.
[A cura di Mauro Notarianni]