OpenZFS Project è il nome di un nuovo progetto nato con lo scopo di creare un successore open source di ZFS, l’avanzato filesystem sviluppato da molti anni e al quale anche Apple per un periodo era interessata. Al progetto in questione collaborano membri di comunità Linux, FreeBSD, Mac OS X e illumos, compreso Matt Ahrens, uno dei due autori originari di ZFS.
ZFS è una piattaforma di storage con funzionalità molto più avanzate rispetto ai tradizionali filesystem. Sviluppata originariamente Sun Micrososystem, integra in un unico prodotto funzionalità avanzate quali: filesystem a 128 bit (la massima dimensione gestibile dei dati è miliardi di volte più grande degli attuali file system a 64 bit), Copy on Write (nessun blocco del disco contente dati attivi viene mai sovrascritto in operazioni di modifica; i dati modificati vengono scritti in un nuovo blocco assegnato per l’operazione), Snapshot (invece di cancellare i vecchi dati rimasti, in seguito a operazioni di modifica eseguite con il sistema Copy on Write, ZFS può mantenere le vecchie informazioni insieme a quelle nuove, spazio permettendo, riuscendo a creare velocemente istantanee del sistema, un po’ come Time Machine), gestione ottimizzata per file di piccole dimensioni (con l’aumentare della capacità dei moderni dischi fissi, la registrazione dei file di piccole dimensioni è diventata sempre meno efficiente, stesso discorso per la lettura e la scrittura; ZFS risolve entrambi questi inconvenienti), gestione logica per sistemi di archiviazione composti da più dischi (i file system tradizionali risiedono su un unico dispositivo, così hanno bisogno di un sistema per la gestione dei volumi quando lavorano con più unità; ZFS lavora con un sistema virtuale di dischi, rendendo possibile l’aggiunta di un disco senza dover formattare o partizionare nulla).
Qualche anno addietro Apple sembrava aver scelto (almeno per la versione server del sistema operativo) un nuovo file system, lo ZFS (ne parlammo all’epoca in questo articolo). L’accordo è poi saltato, sembra per il mancato raggiungimento di accordi con Oracle, detentrice delle proprietà intellettuali sulla tecnologia in questione. Su OS X il progetto è anni dopo arrivato grazie a terze parti e in particolare per merito di Don Brady, ex ingegnere di Apple che ha sviluppato un’implementazione della tecnologia venduta poi alla società GreenBytes. Non c’è mai stata invece, un’implementazione ufficiale (integrata nel sistema) da parte della casa della Mela.