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OpenAI fine del colpo di stato, Sam Altman ritorna

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Più che una telenovela una mini serie al cardiopalma: il tentato colpo di stato che ha sconvolto OpenAI e il settore dell‘intelligenza artificiale sembra destinato a chiudersi con un fragoroso fallimento: è stato firmato un accordo di principio per il ritorno di Sam Altman alla guida della società che ha contribuito a creare, insieme a un nuovo consiglio di amministrazione allargato.

Ricordiamo che la notizia shock del licenziamento di Altman dal ruolo di Ceo è stata subito seguita dall’abbandono del presidente e cofondatore Greg Brockman. Lo scompiglio completo è arrivato con la minaccia di circa 700 dipendenti OpenAI (sul totale di 770) di andare in Microsoft se il consiglio non avesse dato le dimissioni per farne subentrare uno nuovo, oltre al reintegro immediato di Altman.

Il nuovo consiglio è ora servito, come segnala The Verge: ne fanno parte Bret Taylor, Larry Summers e Adam D’Angelo, quest’ultimo è l’unico membro del consiglio precedente rinominato, pare, per dare continuazione e rappresentanza del consiglio precedente.

Le conseguenze se Microsoft mette GPT di OpenAI dentro Bing

La maggior parte delle indicazioni sui lavori in corso provengono dai diretti interessati, tramite post sui social, oltre che dalle dichiarazioni raccolte dai media statunitensi tra dipendenti e manager della società.

Sam Altman e Microsoft nel nuovo consiglio OpenAI

Il compito principale del nuovo consiglio di amministrazione ristretto e temporaneo dovrebbe essere quello di valutare e nominare un nuovo consiglio di amministrazione stabile e allargato fino a nove persone, per riprendere il controllo di OpenAI.

Satya Nadella che ha placato le acque nel momento peggiore annunciando l’assunzione di Sam Altman, Greg Brockman e di tutti gli altri dipendenti openAI che volessero passare a Microsoft, ha dichiarato che non vuole più altre brutte sorprese. Microsoft ha investito fino a 10 miliardi di dollari in OpenAI integrandone le tecnologie AI in praticamente tutti i suoi software e servizi.

Per questa ragione Microsoft vuole un posto nel nuovo consiglio di amministrazione di OpenAI, così come lo vuole lo stesso Sam Altman, colto di sorpresa e amareggiato dal licenziamento.

Secondo quanto si apprende dagli USA la lotta per il potere da cui si è scatenata la scissione interna non è ancora del tutto sopita (qui le possibili ragioni dello scontro), in ogni caso dagli ultimi post sui social e dichiarazioni entrambe le parti ora sembrano voler intraprendere un percorso di normalizzazione.

Indagine interna

Anche per questa ragione si è già trovato un accordo per avviare una indagine su quanto avvenuto, probabilmente condotta da uno studio legale esterno indipendente. Visto il successo delle mini serie TV sulle società di tecnologia, non sorprenderebbe una produzione dedicata alle vicende di OpenAI: il materiale certo non manca.

OpenAI fine del colpo di stato, Sam Altman ritorna

In questo articolo riportiamo il selfie di Greg Brockman insieme ai dipendenti OpenAI che annuncia il suo ritorno in azienda.

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