Come già Samsung e HTC, anche OnePlus e Meizu sono stati pizzicati a barare e pompare artificialmente le performance dei loro dispositivi quando sottoposti a test con app di benchmark come Geekbench e AnTuTu.
L’anomalia è stata individuata da XDA Developers che ha riportato uno strano comportamento per il recente OnePlus 3T, ammiraglia dell’azienda cinese rilasciato da pochi mesi sul mercato, anomalie non riscontrate su dispositivi con lo stesso processore Snapdragon 821.
Secondo i test coordinati da XDA Developers in collaborazione con Geekbench stessa, OnePlus individua specificatamente applicazioni come AnTuTu e Geekbench e, quando in esecuzione, mantiene artificialmente elevata la velocità di clock del processore, allo scopo di migliorare il punteggio finale.
Lo stratagemma era basato sul nome dell’applicazione ed è stato quindi facile per Geekbench realizzare un’applicazione “sotto mentite spoglie”, che ha immediatamente smascherato questa pratica: con la app ufficiale OnePlus 3T mostrava punteggi nettamente superiori alla app in incognito.
Oltre a OnePlus, anche Meizu sembra avere utilizzato la stessa tecnica per il suo ultimo Meizu Pro 6, sempre allo scopo di pompare le performance e fare bella figura nei benchmark.
OnePlus si è giustificata sostenendo che tale comportamento era stato realizzato per potenziare le prestazioni del cellulare in presenza di applicazioni particolarmente avide di potenza, come ad esempio i giochi. Per rendere più trasparente il sistema, l’azienda cinese è riuscita a trovare “il metodo” (virgolette d’obbligo) per fare sì che questo sfortunata coincidenza non si verifichi più dal lancio del prossimo aggiornamento del sistema operativo.