Il 2009 potrebbe anche essere l’anno di Android, almeno secondo le notizie emerse dal New York Times. Sulla testata americana sono infatti stati pubblicati dettagli sui piani di rilascio dei prossimi dispositivi con il sistema operativo di Google.
E’ lo stesso Andy Rubin, principale responsabile del progetto Android, a rivelare che entro la fine del 2009 i cellulari con Android in commercio dovrebbero essere fra i 18 e i 20, marchiati da 8 o 10 produttori diversi.
Rubin si sofferma inoltre sul fatto che l’uscita dei dispositivi Android in USA sarà più sofferta rispetto all’Europa; data la competizione sul mercato americano, infatti, produttori e carrier vorrebbero personalizzare al massimo il dispositivo per distinguersi dalla concorrenza.
Questo spinge Rubin a mettere i puntini sulle “i” riguardo alla licenza di concessione di Android ai produttori, licenza di tre diverse tipologie. Si tratta di tre opzioni di licenza sempre gratuite, che regolano però in maniera differente l’integrazione fra il dispositivo e la piattaforma.
La prima opzione è “senza obblighi”: Google concede l’utilizzo di Android e consente ai produttori di scegliere quali e quante applicazioni consentire; non permette però di pre-caricare le applicazioni di Mountain View.
Le seconda è simile alla prima, ma aggiunge un accordo di distribuzione con cui Google consente ai produttori di pre-caricare le sue applicazioni su dispositivo. 12 o 14 dei telefoni previsti saranno di questo tipo.
La terza opzione è senza censura: i produttori e i carrier potranno inserire il logo di Google, pre-caricare le sue applicazioni, e in cambio dovranno promettere di non censurare alcuna applicazione dall’Android Market, né rimuovere le applicazioni di base incluse nel pacchetto. 5 o 6 apparati faranno parte di questa categoria.
In quest’ultima categoria si nascondono le vere opportunità di Google, che tenta di distribuire una piattaforma davvero aperta, priva di censure né tagli indiscriminati su applicazioni che potrebbero avere la sola colpa di apparire “scomode” per i carrier o per i produttori.
D’altra parte questo eccesso di libertà potrebbe rivelarsi un’arma a doppio taglio, qualora l’Android Market iniziasse a popolarsi di applicazioni nocive o malevoli. Sarà dunque proprio l’Android Market il vero ago della bilancia, pronto a determinare il successo della piattaforma mobile di Google.