In questi giorni si parla molto di Olympus OM-1, non tanto per le sue caratteristiche quanto per il fatto che rappresenta l’ultima fotocamera sotto questo marchio, nonché la prima della nuova azienda Om System (che fa parte del fondo di investimento Japan Industrial Partners ed è nata dalla vendita della divisione imaging di Olympus avvenuta il 24 giugno del 2020, ndr).
L’azienda nasce nel 1919 a Tokyo realizzando microscopi e tecnologie biomedicali: è soltanto trent’anni dopo che con la Olympus 35 IV allarga i propri orizzonti, diventando in poco tempo uno dei punti di riferimento del settore fotografico al fianco degli altri due colossi nipponici (Nikon e Canon). Negli ultimi anni la società si è ritagliata il suo spazio, seppur marginale, fatto soprattutto di fotocamere compatte e micro-quattro-terzi, fino alla vendita della divisione di cui sopra. E poi è arrivato il fondo d’investimento giapponese e la OM-1 di questi giorni.
La fotocamera Olympus OM-1 riprende il nome della prima Olympus Maitani del ’72, una compatta a pellicola di grande successo. Naturalmente il nuovo modello è un concentrato di tecnologia, apportando notevoli miglioramenti rispetto alla E-M1 Mark III, a partire dal sensore retroilluminato da 20.4 MP con processore di immagine TruePic X, ISO fino a 25.600 (ed espansione a 102.400) e possibilità di produrre immagini composite da 50 MP a mano libera oppure 80 MP su treppiede.
Utilizza un sistema di AF quad-pixel a 1.053 punti a rilevamento di fase, scatta fino a 1/32.000 con raffica da 50 fps in RAW e autofocus attivo oppure a 120 fps con autofocus bloccato con l’otturatore elettronico, oppure 10 fps con quello meccanico.
Usa due slot di schede SD UHS-II e registra video in 4K a 60 fps e 10 bit in H.265 oppure 8 bit in H.264, oltre che in Full HD a 240 fps; può perfino registrare video in RAW Apple ProRes a 12 bit fino a 60 fps.
Olympus OM-1 include alcune modalità di scatto tra cui HDR e focus stacking, e oltre agli occhi può rilevare auto, aerei e treni, oltre che uccelli e altri animali. E’ dotata di una batteria che promette fino a 520 scatti di autonomia con una sola carica, oppure 90 minuti in registrazione video, oltre che di uno schermo articolato da 1,62 milioni di pixel.
E’ dotata di corpo macchina tropicalizzato IP53 e arriverà sul mercato a marzo al prezzo di circa 2.000 euro solo corpo.