Non è un periodo felice per Olympus: travolta dallo scandalo finanziario che gli è costato circa 1.7 miliardi di dollari, l’azienda giapponese potrebbe presto annunciare il licenziamento di 2.500 dipendenti (pari a circa il 7% dell’intera forza lavoro) e la vendita di circa il 10% del capitale sociale a Sony o a Panasonic, nel tentativo di recuperare fondi e limitare le perdite.
Oltre ai problemi connessi alla complessa vicenda nata dall’acquisizione di Gyrus Group e da pagamenti discussi e discuitibili versamenti a consulenti che operavano in pardisi fiscali denunciati dell’ex CEO ‘ªMichael Woodford’¬, Olympus deve affrontare la crisi del suo mercato dedicato alle fotocamere, oltre alle spese necessarie per consolidare i suoi impianti al di fuori del Giappone. Parte del suo capitale potrebbe quindi andare in mano a Sony e Panasonic, due società che non se la stanno passando altrettanto bene nel settore della fotografia, tanto che il mercato non ha recepito positivamente la notizia, assegnando perdite in borsa per entrambe.
Le due società vorrebbero espandersi nel settore dei dispositivi medicali, settore in cui Olympus – grazie ai suoi sistemi endoscopici – resta comunque in attivo nonostante le problematiche cui abbiamo fatto cenno. Ricordiamo inoltre che Panasonic condivide con Olympus lo stesso standard per le fotocamere mirrorless, ovvero il formato Micro 4/3, rendendo teoricamente il coinvolgimento di Panasonic strategicamente più comprensibile rispetto a quello che porta a Sony, che continua a puntare su sensori APS-C.
In passato però altre voci davano Sony pronta a tendere la mano a Olympus, quindi il sodalizio con l’azienda della Playstation non è da escludere e sarebbe il frutto di trattative iniziate da diversi mesi fra le due aziende. Olympus dovrebbe anunciare ufficialmente i licenziamenti e la vendita del capitale sociale il prossimo 8 giugno, almeno secondo quanto risulta all’autorevole Asahi Shimbun.
