Scaricare software o film pirata per gli italiani è normale o, al massimo, un peccato del tutto veniale. È la BSA, l’alleanza dei prodottori software di cui uno dei compiti statutari è la lotta alla pirateria informatica, ad avere presentato questo dato dopo un sondaggio condotto da Lorien Consulting nell’ambito dell’Osservatorio Politico Nazionale sull’atteggiamento degli italiani in materia di rispetto della proprietà intellettuale/propensione alla copia illegale e al download “selvaggio” di contenuti digitali dal web.
Nella sezione sociale dell’ultima edizione del sondaggio, realizzato settimanalmente dall’Istituto di ricerche di mercato milanese, è stato inserito un set di domande focalizzato su opinioni ed atteggiamenti relativi consumo di internet, alla propensione o meno al download illegale di software o file multimediali e alla conoscenza delle leggi a tutela del diritto d’autore.
Le risposte raccolte (da un campione di 1.000 individui, rappresentativo della popolazione nazionale maggiorenne e stratificato per sesso, età ed area geografica) confermano il quadro di una compagine sociale ancora assai propensa ai comportamenti illegali, se pensa siano “normali”, o quantomeno tollerabili che, sostanzialmente, considera la legalità “un problema altrui”.
Tra i principali risultati della ricerca scopriamo infatti che:
- Il 31% degli intervistati ammette d’aver “scaricato qualcosa” (software, musica e/o film).
- Il 9% del campione non risponde: non ammette ma neppure nega d’averlo fatto.
- Tra il 10 e il 12% di chi lavora in azienda ammette che nell’azienda in cui lavora “c’è qualcuno che scarica”.
Nei sondaggi è frequente imbattersi in risposte che sovrastimano un certo comportamento, ritenuto positivo, o al contrario sottostimano comportamenti vissuti come negativi”, spiega Antonio Valente, AD e partner di Lorien.
“È possibile quindi che buona parte di quel 9% che non risponde alla domanda sul download illegale abbia in effetti scaricato qualcosa, ma non lo dica in quanto è consapevole che il comportamento vada censurato. Il che porta la percentuale effettiva di chi attua comportamenti illeciti molto vicino al 40% del campione. Dal quale peraltro risulta che ancora solo il 65% degli italiani fa abitualmente uso di internet: un dato che rende quel 40% purtroppo molto prossimo in realtà alla metà della popolazione effettivamente utilizzatrice di risorse digitali”.
Inoltre, dai risultati dell’indagine emerge che :
- Solo il 14% del campione afferma che “scaricare da internet film, software e file musicali coperti dal diritto d’autore sia un reato da perseguire”.
- Ben il 22% degli italiani addirittura ignora che tale comportamento sia contro la legge.
- Un cospicuo 39% lo ritiene “un comportamento illecito ma tollerabile”, mentre il 16% lo considera “scorretto ma non illegale” e il 6% addirittura “un comportamento lecito”.
“Se sommiamo i tre dati qui sopra riportati, 39+16+6, otteniamo che praticamente il 61% del campione considera la pirateria informatica un comportamento lecito, tollerabile o comunque non da perseguire legalmente”, prosegue Valente.
Fra le motivazioni dei comportamenti illegali troviamo prevedibilmente:
- “perché è più comodo/facile” (58%).
- “Perché i prodotti legali costano troppo” (23%).
- Perché “non rischio nulla/è difficile che mi scoprano” (4%).
“I riscontri dell’Osservatorio condotto su base nazionale da Lorien confermano le conclusioni a cui ci conducono anche ricerche realizzate da BSA a livello internazionale”, commenta Simonetta Moreschini, Presidente di BSA Italia. “Ossia che ancora si deve fare molto per modificare una cultura condivisa che purtroppo è ancora lontana dal considerare la legalità nell’utilizzo del software un bene sociale e un moltiplicatore di sviluppo economico”.