Se avete azioni Apple e in vacanza da molto tempo, non vi lanciate su una scatola di antidepressivi quando nel pomeriggio di oggi vedrete AAPL aprire con di 75% di ribasso. Nessun missile ha bombardato la sede di Cupertino né è uscita una nota con il ritorno di Gil Amelio alla carica di CEO, semplicemente è l’effetto dello split azionario “4X1” preannunciato alla fine del mese di luglio, durante la presentazione dei risultati fiscali.
L’operazione, finalizzata a rendere più accessibile il costo della singola azione Apple, prevede la concessione di tre azioni aggiuntive per ogni azione posseduta. Questo avrà l’effetto di ridurre il prezzo di chiusura di venerdì da 499,23 dollari per azione a 124,81 in apertura (salvo aggiustamenti frutto del mercato della notte). Questo porterà almeno inizialmente alcuni indicatori di mercato a registrare una diminuzione del 75% del valore azionario, anche se alcuni altri indicatori potrebbero fin dall’inizio essere stati già adattati all’operazione decisa dai vertici finanziari di Apple.
AAPL ha subito già in passato operazioni di split. Quella di domani sarà la quinta volta che gli azionisti della Mela riceveranno più azioni di quelle che possiedono a fronte di una diminuzione del prezzo ufficiale. Il 16 giugno del 1987, il 21 giugno del 2000, il 28 febbraio del 2005 chi aveva una azione AAPL ne ha ricevute due. Il 9 giugno del 2014 chi ne aveva una addirittura ne ha ricevute sette. In assenza degli split, oggi una azione AAPL varrebbe 28mila dollari.
Lo split azionario ha senso anche in chiave globale. A quota 125$ circa AAPL si collocherà nella fascia media dei corsi azionari del Dow Jones Industrial e sarà 18° delle 30 aziende pesate nel Dow Jones. Lo split era atteso percentuale solo sette aziende del Dow Jones Industrial Average avevano un valore sopra i 200$ prima dello split.