Per molto tempo il produttore OCZ è stato uno dei più attivi e importanti player nel settore delle unità SSD. Il mercato è divenuto nel frattempo molto competitivo con promozioni e cali di prezzi lenti ma costanti. A settembre di quest’anno la società (essendo regolarmente quotata in borsa) ha comunicato un profit warning, annunciando cioè che i risultati sarebbero stati inferiori alle attese degli analisti per difficoltà nell’approvvigionamento di memorie flash (c’è un’enorme richiesta di questi prodotti e tutti i big del settore si accaparrano le memorie in anticipo).
A ottobre OCZ ha annunciato che avrebbe ritardato gli annunci dei risultati fiscali, allarmando la SEC (l’ente federale USA preposto alla vigilanza della borsa) e quest’ultima ha avviato indagini specifiche. L’ente per la vigilanza statunitense ha informato il produttore che l’inchiesta non significa necessariamente aver violato leggi o che questa ha manifestato pareri negativi sull’azienda o persone coinvolte in essa. OCZ non è ad ogni modo in grado di predire quali misure, se ne saranno fatte, saranno intraprese dalla SEC nei suoi confronti. È ovvio che ad ogni modo la società non navighi in buone acque e potrebbe dunque abbandonare il settore delle unità SSD per dedicarsi ad altri mercati meno redditizi come per esempio la produzione di memorie o controller, ma anche relativamente più semplici da gestire.
[A cura di Mauro Notarianni]