La mancanza di un collegamento wireless e la presenza – ingombrante – dei cavi potrebbero essere le cause dell’insuccesso di Oculus Rift. A pochi mesi dall’arrivo dei dispositivi per la realtà virtuale sul mercato, Palmer Luckey, fondatore di Oculus VR prevede un problema che potrebbe segnare la differenza nelle vendite e nel successo del prodotto: “I cavi saranno uno dei principali ostacoli che il settore della realtà virtuale dovrà affrontare per molto tempo” ha annunciato con un tweet il fondatore di Oculus VR Palmer Luckey.
Il successo arriverà prima per i dispositivi Google Cardboard e i Samsung Gear VR, cuffie mobili che possono essere connesse a smartphone compatibili, mentre il prodotto di Oculus ha un display integrato e la necessità di collegarsi – con i cavi – ad un PC potente.
“Gli utenti reali non saranno servi dei cavi”. Insomma, il pericolo di pestare il cavo, aggrovigliarsi con quelli di altri utenti o su se stessi, c’è se si vivono esperienze che richiedono di stare in piedi o di muoversi”.
Quella della presenza del cavo non è una novità e Oculus non ha mai parlato della sua realtà virtuale come un’esperienza in movimento, ma al contrario l’azienda ha spesso parlato di Oculus VR come un’esperienza da “seduti”. Si spera che, muovendo la testa, i cavi possano non essere un così grande ostacolo. Ora non resta che aspettare il 2016 e vedere se ha ragione Luckey oppure se gli utenti apprezzeranno comunque il visore per la realtà virtuale, nonostante i cavi.