Ha costruito la sua campagna elettorale anche grazie all’uso sapiente ed efficace dei nuovi strumenti digitali di comunicazione. Ha movimentato le folle, coordinato i volontari e raccolto donazioni record grazie a Internet. Ha sofferto quando gli hanno detto che, in quanto Presidente degli Stati Uniti e sottoposto a una stringete norma per la documentazione di tutti i suoi atti pubblici e privati, non potrà tenere il suo adorato Blackberry nei prossimi 4 anni. Adesso, ha fatto cambiare dalla testa ai piedi il sito della
Entrano, dopo l’era Bush, le nuove tecnologie Web 2.0. A partire dal blog ma anche un’estetica più al passo con il design basato su javascript e Css meno “antelucani”. Ispirati al desiderio di comunicare tutto del nuovo Presidente partendo dalla sua storica dimora.
Come dimostra anche l’html della home page medesima: guardate cosa recita il metatag (invisibile agli utenti ma adatto ai motori di ricerca):
meta name="description" content="WhiteHouse.gov is the official web site for the White House and President Barack Obama, the 44th President of the United States. This site is a source for information about the President, White House news and policies, White House history, and the federal government."
Barack Obama ha anche portato un abbondante uso dei feed Rss per creare un canale di comunicazione che trascende la visione consueta del web e permette ad esempio di abilitare oltre ai feeder anche i mashups con altre piattaforme e siti. Senza contare il canale su YouTube, che viene incorporato proprio in queste pagine della Casa Bianca.
Lo spirito del lavoro fatto durante la transizione delle scorse settimane è quello di comunicare e farlo alla grande, con uno spirito più al pari dei tempi. Non vogliamo toccare inutili polemiche, prive di senso pratico e astiose, ma il pensiero non può non correre a Italia.it, il fantomatico portale nazionale per la promozione dell’immagine del Paese all’estero e dei servizi in Italia, di cui si conoscono finora solo i costi esorbitanti e non certo i risultati. “Bipartigianamente” assenti.