L’abbonamento iPhone non è propriamente un affare per i clienti di O2. Questa la considerazione che si può fare scorrendo, come ha fatto Zdnet, i codici e i codicilli del contratto che si sottoscriverà per avere il telefono di Apple e usarlo sulla rete del carriere britannico.
A suscitare perplessità la quantità massima di traffico compresa nel canone: appena 200 MB al mese. La soglia non era mai stata resa nota fino ad oggi. O2, al contrario, si era sempre espressa in pagine servite (il “fair use” sarebbe di 1400 pagine al giorno), un termine estremamente impreciso ed aleatorio viste le differenze di “peso” tra una pagina e l’altra tra quelle che si trovano su Internet. In questo caso l’imprecisione odora anche un po’ di presa in giro o, ad essere buonisti, di eccessivo ottimismo, visto che per restare nel limite mensile di 200 MB con 1400 pagine al giorno, ciascuna pagina dovrebbe, molto improbabilmente, 4 kb, questo quando una pagina Internet non troppo “grassa” (tralasciando quelle con accessori multimediali) ben che vada è almeno dieci volte di più grande.
Zdnet, su questa base, parte con un confronto, che si rivela decisamente impietoso (almeno dal punto di vista economico) con una offerta proposta da T-Mobile. La concorrente di O2 propone: telefono gratis, 450 minuti di chiamate al mese e 900 sms e 1 GB di dati ad un costo di 32,50 strerline al mese. O2 dovrebbe rispondere con un telefono che costa 269 sterline al mese, con 200 minuti inclusi e 20 sms e 200 Mb di dati per una tariffa di 35 sterline al mese. Anche se è difficile per qualunque concorrente pareggiare le tecnologie che Apple ha messo nel suo cellulare, è del tutto evidente che scegliendo T-Mobile si ha un costo sensibilmente inferiore. Senza contare che T-Mobile offre con i suoi telefoni connettività 3G e non Edge come O2 con iPhone.
La notizia deve suscitare qualche inquietudine anche nei clienti al di fuori del Regno Unito. I carrier europei hanno sempre fatto pagare costi molto alti per il traffico dati su telefono cellulare e sembra che anche a fronte di un dispositivo che non può prescindere dalla connettività dati come iPhone fanno molta fatica a modificare la loro mentalità anche se va detto che nel caso di O2, però, va probabilmente messa in conto anche la necessità di aggiungere profitti a fronte alle percentuali di canone versate ad Apple (il 40% secondo qualche fonte). Ma anche questa “necessità ” sarà presente in tutti i paesi dove arriva iPhone… Resta da capire per quale ragione At&T possa applicare una vera tariffa flat mentre il gestore di telefonia mobile britannico (e probabilmente tutti gli altri in Europa, a questo punto) no.