Nvidia sta puntando molto sul motore grafico Physx. Come vi abbiamo già riferito nei giorni passati ha siglato un accordo di licenza con Sony per la fornitura della tecnologia per la fisica dei giochi, ha ricevuto l’approvazione come provider di soluzioni e strumenti di terze parti per la console Wii ed ora è di questi giorni la notizia che la società californiana starebbe ponderando il porting delle API in versione OpenCL (Open Computing Language), il framework eterogeneo multipiattaforma supportato da ATI/Nvidia che sfrutta CPU, GPU e altri processori e che sarà – tra le altre cose – alla base del futuro Mac OS X 10.6 “Snow Leopard”.
Se la notizia sarà confermata, le API PhysX saranno sfruttabili non solo con le schede video Nvidia ma anche con le schede video della concorrente ATI (AMD). AMD ha finora sempre rifiutato il supporto della tecnologia CUDA (l’architettura di computing parallelo di Nvdia) ma Nadeem Mohammad, direttore della gestione prodotti in Nvidia, ha fatto sapere che “in futuro potremmo supportare Physx tramite OpenCL” e dunque ciò potrebbe significare che il loro motore grafico potrà funzionare anche sulle schede video ATI.
Secondo quanto dichiarato da Nvidia, PhysX è adottato da oltre 150 giochi. Il software development kit è progettato fin dalla nascita per l’accelerazione hardware da parte di processori con centinaia di core. Combinata con la capacità di calcolo in parallelo delle GPU questa offre un notevole incremento nella potenza di elaborazione della fisica virtuale e consente la creazione di giochi i cui oggetti/personaggi interagiscono in modo coerente con parametri che tengono conto della fisica circostante; tra le possibilità offerte da questo SDK:
– Esplosioni che provocano la comparsa di nubi di polvere e detriti
– Possibilità di creare personaggi con geometrie complesse, dotati di giunture per rendere più verosimili movimenti e interazioni
– Tessuti che si tendono e si strappano in modo naturale
– Fumo e nebbia densi che creano volute attorno agli oggetti in movimento.
[A cura di Mauro Notarianni]