Diventa sempre più insistente il tam tam mediatico sull’uso di chipset Nvidia nei prossimi portatili Apple. La prospettiva di un utilizzo dell’MCP79 nelle macchine di Cupertino è emersa alcuni giorni fa, quando un sito americano ha aperto il fuoco di fila, citando a sostegno della sua tesi alcuni elementi, come il rinvio al 15 ottobre della presentazione della soluzione integrata. Poiché il 14 ottobre doveva essere (e sarà , come noto), la data di annuncio dei nuovi portatili, questo aveva suscitato sospetti su una partnership tra Cupertino e la società californiana specializzata in 3D.
Un altro fattore che sembrava puntare in questa direzione di Cupertino è l’improvviso e inspiegabile cortina di silenzio fatta calare da Nvidia su questa componente, ritenuta strategica e in precedenza al centro di comunicati e anticipazioni. Il silenzio, piuttosto inusuale per Nvidia e il mondo del 3D che usa sparare notizie e anticipazioni anche a distanza di mesi dalla loro effettiva apparizione sul mercato, veniva ritenuto un importante indizio del fatto che ci fosse un cliente importante ed esclusivo (almeno inizialmente), che aveva richiesto discrezione. E questo cliente tanto maniaco in fatto di riservatezza altro non poteva essere che Apple.
Ora però, almeno stando ad altri siti più accreditati nel campo delle indiscrezioni ci sarebbero voci molto più solide in materia, tanto solide da rendere scontato l’uso del chipset in almeno alcune delle nuove macchine in arrivo.
Ma che cosa cambierebbe per i Mac con l’adozione della soluzione MCP79? Perchè questa componente corre il rischio di essere la vera rivoluzione dei nuovi portatili?
La risposta viene, prima di tutto, dall’illustrazione di che cosa si nasconde dietro a questo nome di un prodotto industriale. L’MCP79 è, come accennato, un chipset, una soluzione integrata capace di fornire alla macchina numerose funzioni e di interfacciare diverse componenti. In termini pratici è un’alternativa totale (o quasi) al Centrino 2.
Tra le sue caratteristiche c’è un front side bus da 1066 MHz (compatibile con i Penryn di Intel), possibilità di supportare memorie DDR3 da 1333 MHz, interfaccia TMDS per HDMI 1.2, Gigabit Ethernet, audio HD, Trusted Plastform Module 1.2 e Drive Cache (una tecnologia simile alla Turbo Memory di Intel che supporta memorie flash per archiviare istruzioni usate frequentemente e avviare la macchina più velocemente).
Uno dei vantaggi principali del chipset risiede però nelle sue dimensioni. Al contrario di alcune soluzioni concorrenti di Intel, l’MCP 979 è costituito dal fatto che tutto quanto abbiamo citato più sopra è supportato da un solo chip e non da due; questo tradotto significa che usando la componente di Nvidia Apple sarebbe in grado di ridurre le dimensioni e il consumo delle sue macchine.
Ma oltre al consumo ridotto rispetto all’uso di soluzioni Intel Centrino, i nuovi MacBook potrebbero avere prestazioni significativamente superiori a quelli possibili usando componenti Intel. La MCP79 integra, infatti, le istruzioni tipiche delle GeForce 9300 e 9400, usate per fornire accelerazione grafica 3D che forniscono velocità maggiori rispetto alle GMA X3100 usate oggi o anche rispetto alle GMA X4500 che sono state presentate lo scorso mese di giugno proprio in coincidenza con il lancio del Centrino 2.
L’aumento delle prestazioni della componente 3D è essenziale per varie ragioni. La prima sta nel fatto che se c’è un difetto negli attuali MacBook risiede proprio nella velocità in termini di accelerazione alla grafica tridimensionale. Le macchine di Apple, che si basano sulla soluzione Intel, sono tanto deboli sotto questo profilo da essere escluse da buona parte dei sistemi che possono usare i giochi più recenti. La stessa Apple non supporta i MacBook per la Final Cut Studio Suite. Anche se la MCP79 non è paragonabile in quanto a prestazioni ad una scheda discrete come quelle usate dai portatili professionali, è però in grado di far compiere alle macchine che la utilizzano un salto di qualità importante. Soprattutto Nvidia potrebbe dare ai portatili Apple, anche quelle consumer, la possibilità di sfruttare una delle funzioni più interessanti di Snow Leopard, il supporto OpenCL, cioè la possibilità per le applicazioni di accedere al processore grafico per svolgere calcoli solitamente affidati al processore principale. Nvidia sotto questo profilo rappresenterebbe un partner ideale visto che ha pubblicamente annunciato il suo supporto alla tecnologia OpenCL.
Detto che, in effetti, Nvidia con la sua MCP79 (di cui verranno realizzate varie versioni, tra cui una a consumo ultra ridotto), sembra un candidato ideale per fare parte dei partner di Apple nella realizzazione dei nuovi portatili, resta da vedere quali di essi potrebbero essere dotati della nuova componente. A prima vista sembra scontato indicare i MacBook nel novero delle macchine ideali, così come anche il MacBook Air potrebbe essere un target interessante (specie per la versione ultra low voltage), ma i MacBook Pro oggi usano chip dedicati, con “muscoli” più potenti di quelli delle MCP79, e non sembrerebbe opportuno per Apple farli regredire passando ad una soluzione integrata.
I realtà le MCP79 potrebbe offrire anche alle macchine “pro” di Cupertino, un importante vantaggio: lo sfruttamento della tecnologia Hybrid. Questo particolare sistema è in grado di far lavorare in parallelo una scheda discrete (come le GeForce usate dai MacBook Pro) con il processore grafico integrato nel chipset. Questo determinerebbe un significativo incremento delle prestazioni 3D. La funzione denominata GeForce Boost, sarebbe affiancata da HybridPower, una seconda funzione che consente alla macchina di percepire quando sono richieste alte prestazioni grafiche e di sfruttare ambedue i chip o di passare il compito di elaborare la grafica alla sola MCP79 quando, come nel caso della decodifica di un film, la navigazione in Internet o la consultazione della poista, non è richiesta la massima potenza.
Se le nuove macchine professionali di Apple fossero dotate sia della piattaforma MCP79 e dei processori grafici discrete si avrebbe a disposizione una piattaforma molto potente per la grafica e il gioco, molto più potente di un computer con semplice scheda discrete, in grado di però di risparmiare corrente deviando alla più “risparmiosa” MCP79 il compito di gestire la grafica e il video nelle condizioni più comuni. Secondo Nvidia HybridPower è in grado di aumentare fino a tre ore, in particolari condizioni, la durata della batteria in un laptop.
Insomma in attesa di capire se davvero i nuovi portatili avranno la MCP79, da quanto si può leggere sulla carta, Apple avrebbe diverse buone ragioni di abbandonare le soluzioni Intel per abbracciare quelle offerte da Nvidia. Che poi questo avverrà realmente è tutta un’altra storia.