I processori Intel (e quelli più recenti di AMD) supportano una tecnologia denominata Turbo Boost con la quale è possibile accelerare le prestazioni in base alle esigenze dell’utente e al carico di lavoro del computer. Tecnicamente, sfruttando un’unità di controllo dell’alimentazione on-die e grazie all’impiego di transistor “Power Gate” la tecnologia in questione regola automaticamente la velocità di clock di uno o più core di elaborazione per le applicazioni single-threaded e multi-threaded, al fine di migliorare le prestazioni senza aumentare il consumo energetico. Una tecnica simile potrebbe ora essere adottata da NVIDIA in una nuova architettura per chip grafici denominata Kepler, discendente della linea Fermi . Similarmente alla procedura già sfruttata da Intel, la frequenza del chip verrebbe innalzata in caso di necessità e un sensore termico entrare in funzione per non far superare i limiti definiti dal costruttore. L’obiettivo è offrire il massimo delle prestazioni, senza far riscaldare in modo eccessivo la GPU. Altre novità di Keplero sono l’architettura a 28 nm, la presenza di un numero elevato di shade, un elevato numero di Core CUDA e sistemi per ridurre in automatico i consumi quando possibile.
[A cura di Mauro Notarianni]