Intel impedisce agli utenti di utilizzare i chip grafici Nvidia di fascia bassa: è questa in sintesi la dichiarazione rilasciata da Daniel Vivoli, Senior Vice President Nvidia, durante uno show televisivo trasmesso da una rete locale di San Francisco. Vivoli non ha nominato Intel ma la frase si riferisce chiaramente al veto Intel fatto valere usando anche un’azione legale che impedisce a Nvidia di abbinare chipset con grafica integrata ai processori di ultima generazione.
La frase pronunciata da Vivoli si inserisce in un filone che parte da molto lontano ma che si è palesato con forza con il lancio dei nuovi MacBook Pro da 13″. Le nuove macchine usano CPU Intel Core 2 Duo probabilmente per restare compatibili con un chip grafica di fascia entry level Nvidia, il GeForce 320M, evoluzione della GeForce 9400M utilizzata nella generazione di portatili Apple precedente. Per adottare i processori Core i3 e Core i5 nei nuovi MacBook Pro da 13″ Apple avrebbe dovuto installare un costoso e ingombrante chip grafico separato dal chipset, oppure optare per la GPU Intel integrata direttamente nel chipset. Ma Cupertino fatti i debiti conti ha giudicato più economico l’uso di processori Core 2 Duo e della scheda Nvidia; per altro, come sottolineato in una email ad un utente Mac da Steve Jobs, usando questo abbinamento si annulla il lieve vantaggio dei Core i3 rispetto ai loro predecessori perchè il chip Nvidia è superiore in fatto di prestazioni a quello di Intel. Macchina più veloce, insomma, a costi più bassi.
Questa è anche la posizione di Nvidia che nel corso dell’intervista ha sottolineato come i suoi chip grafici offrano prestazioni migliori rispetto alle CPU nell’elaborazione delle immagini e anche per funzionalità sempre più richieste dagli utenti, come per esempio la possibilità di riconoscimento automatico dei volti all’interno di estesi archivi di fotografie e, infine, anche per l’accelerazione di Flash. Santa Clara non ha ancora risposto direttamente o indirettamente alle ultime dichiarazioni Nvidia ma i toni e la tensione tra i due costruttori si fanno sempre più accesi lasciando presagire una soluzione non troppo vicina del confronto in tribunale.