A meno che non siate vissuti sulla luna da un paio d’anni a questa parte, sentendo il nome di Nvidia la vostra mente non andrà immediatamente al videogiochi e alle schede grafiche come accadrebbe a qualcuno che si è addormentato tra il 2015 e il 2020.
Penserete invece a supercomputer, intelligenza artificiale e al futuro dell’informatica perché questo è il sinonimo dell’impegno di Nvidia. Un futuro che si dipinge anche di automotive dove ci sono più prospettive di innovazione e dove è possibile davvero cambiare le cose.
Il vero evento del CES
Servisse una controprova di quanto Nvidia sia rilevante nel digitale e conseguentemente nella vita di tutti i giorni sarebbe bastato seguire gli annunci del CEO Jensen Huang al CES di Las Vegas.
Una raffica di novità, nella considerazione generale il più importante evento della fiera di informatica dai quali si è compresa l’ambizione di Nvidia di dominare non solo il mondo dei giochi dove è nata (e che ancora non ha dimenticato), ma supercomputer, robotica, veicoli a guida autonoma. L’intero nostro futuro, insomma.
Care vecchie schede grafiche ma con l’AI
Partendo dalle schede grafiche, un mercato su cui Nvidia ha costruito la sua fama, abbiamo visto le GeForce RTX 50, basate sulla nuova architettura Blackwell che offrono non solo elevatissime prestazioni nell’ambito del gaming e della grafica 3D, ray tracing in tempo reale, ma anche dell’intelligenza artificiale.
Offrono supporto alla tecnologia DLSS 4 (Deep Learning Super Sampling 4), una piattaforma che sfrutta proprio l’intelligenza artificiale per creare ambienti più realistici senza caricare eccessivamente l’hardware, in pratica per migliorare la qualità grafica dei giochi consentendo una maggiore fluidità nelle prestazioni con ridotti consumi e riscaldamento.
Il supercomputer personale
Restando ad Nvidia come azienda che sviluppa hardware per computer, Huang ha presentato anche Project Digits il primo vero supercomputer che potremmo definire personale. Nasce per supportare l’addestramento e l’esecuzione di modelli di intelligenza artificiale senza dover ricorrere a potenti infrastrutture di cloud computing.
Project Digits è una macchina compatta e autonoma, dietro cui troviamo ancora la tecnologia Blackwell collocata nel superchip Nvidia GB10 Grace e nasce per aiutare in particolare i singoli scienziati e laboratori universitari e di ricerca aziendali ad accelerare la ricerca, migliorare l’efficienza dell’addestramento dei modelli e ridurre i tempi di attesa sfruttando l’IA per elaborare set di dati troppo complessi per macchine comuni.
Cosmos, il ChatGPT dei robot e delle auto e guida autonoma
Ma il più importante degli annunci di Nvidia al CES, una tecnologia che è capace di cambiare il futuro della guida autonoma e quindi di tutti è Cosmos.
Stiamo parlando di una piattaforma di simulazione capace di creare ambienti virtuali che ricostruiscono in maniera fedele il mondo reale e il suo comportamento. In questo modo è possibile addestrare auto o robot senza collocarli fisicamente nel mondo reale e senza attendere che si verifichino condizioni specifiche a fronte delle quali devono reagire.
Cosmos in pratica può addestrare i dispositivi autonomi presentando simulazioni di vari tipi di situazioni, come condizioni meteorologiche avverse, eventi improvvisi di traffico e facendoli interagire gli oggetti.
Cosmos lavora con Omniverse, uno strumento Nvidia che simula la fisica, trasformando le elaborazioni in immagini video realistiche: «prendi migliaia di drive e trasformali in miliardi di miglia» ha dato Huang. Detto in maniera più spiccia: Cosmos costruisce mondi fisici in grado di essere compresi dalle macchine.
La semplicità farà di Cosmos, secondo Nvidia, uno strumento universale. Non servirà la programmazione ma semplicemente dire a Cosmos quale ambiente si vuole creare e il sistema eseguirà. Molto semplice e anche molto meno costoso che mandare una vettura su una strada addestrandola nella pratica. «Siamo di fronte all’arrivo della ChatGPT della robotica», ha detto Huang.
Tra le prime realtà ad avanzare interesse per Cosmos c’è stata Uber che intende usare questa tecnologia per accelerare il suo ormai lungo e in alcuni casi accidentato cammino verso veicoli a guida autonoma.
La guida autonoma e Nvidia
Gli sforzi di Nvidia nel campo dell’automotive partono da Cosmos ma si materializzano in un secondo grande elemento in grado di spingere l’azienda americana a delineare il futuro della quotidiantà: piattaforme hardware integrate capaci di sfruttare l’AI per permettere alle autovetture di comprendere l’ambiente circostante e rispondere in maniera autonoma agli eventi.
Di fatto Nvidia può cambiare e far diventare la guida autonoma una realtà in collaborazione con alcuni grandi partner.
La guida autonoma, Nvidia e Toyota
Al CES Nvidia, dopo quelli del passato, ha fatto altri annunci di partnership in questo ambito come una con Aurora e Continental (che si occupano di camion per delivery a guida autonoma) e soprattutto una con Toyota che sta integrando le unità di elaborazione Nvidia nei cosiddetti ADAS (Advanced Driver Assistance System, ovvero sistema avanzato di assistenza alla guida) come radar, sensori e telecamere per aiutarli a raccogliere informazioni e utilizzarle per azioni in tempo reale.
Toyota specificatamente adotterà la piattaforma NVIDIA DRIVE AGX Orin (un supercomputer progettato da NVIDIA per supportare i veicoli autonomi e le applicazioni ADAS) per accelerare l’adozione di funzioni avanzate di assistenza alla guida e pionerizzare il settore dei robotaxi.