Il MacBook Air ‘post’ WWDC è più lento di quello precedente? Il sospetto che Apple abbia attuato qualche modifica all’hardware del portatile ultraleggero, sorge da alcune analisi e benchmarks svolti da MacWorld Usa e pubblicate all’inizio del week end. La versione da 1,83 Ghz di ottobre ha una media di punteggio superiore non solo alla nuova versione da 1,83 GHz, ma anche alla versione da 2,13 Ghz.
Secondo chi ha condotto i test l’1,83 Ghz di ottobre batte il modello da 2,13 GHz in 11 prove su 18 e termina con un punteggio di 179, il 2,13 GHz si ferma a 175. Il nuovo modello da 1,83 GHz si colloca ben al di sotto: 156 punti.
Macworld ipotizza che la ragione di un simile e davvero strano fenomeno sia in un particolare settaggio del firmware che gestisce la velocità del processore quando questo viene messo sotto carico. Sarebbe possibile insomma, argomenta il sito Web formulando una tesi apparentemente attendibile, che Apple per ridurre il riscaldamento imponga in determinate situazioni dove il processore è spremuto fino in fondo (cosa che accade praticamente sempre nel corso di una serie d benchmarks) una diminuzione delle prestazioni. Questa scelta era già stata attuata con il lancio della prima versione del MacBook Air; allora il processore spegneva un nucleo quando si verificavano particolari condizioni di riscaldamento e la conseguenza era una forte diminuzione della velocità di calcolo. Apple era stata costretta a questa soluzione dalla particolare configurazione del case, eccezionalmente compatto e in quanto tale difficile da raffreddare adeguatamente.
In questo contesto non si deve dimenticare che, in ogni caso, i nuovi MacBook Air hanno subito una drastica riduzione di prezzo. Il modello da 1,86 GHz costa ora 1399 euro, fino ad inizio giugno costava 2299 euro. La versione top costa ora 1699 euro, 600 euro meno del modello top precedente che era, appunto, il modello da 1,86 Ghz.