Il nuovo iPod nano da 4 GB costa ad Appl 13 dollari in meno del modello precedente. Questa la conclusione cui è giunta iSuppli, una società specializzata in analisi del mercato delle componenti, dopo avere smontato e verificato le parti che costituiscono il player di Cupertino.
Il risparmio spuntato dalla Mela si distribuirebbe su varie componenti che hanno preso il posto di altre che apparivano nell’iPod nano in alluminio, un segnale che i vertici dell’azienda avrebbero messo in concorrenza vari fornitori, invitandoli a ribassare il prezzo delle loro forniture, una battaglia accettata di buon grado visto che avere un contratto con Apple per iPod significa vendere in volumi altissimi.
Ecco perché, dice iSuppli, sarebbe riapparsa la clickwheel del vecchio partner Synaptics che ha preso il posto di quella costruita da Cypress, ed ecco perché al posto dei processori Philips arrivano quelli di Dialog Semicondutors, una piccola società per la quale la conquista di iPod rappresenta un passo avanti importantissimo. Sembra anche che Apple abbia adottato anche per l’importante (economicamente e funzionalmente) memoria flash, produttori diversi da quelli tradizionali. iSuppli ha trovato, ad esempio, una memoria prodotta da Micron. Tra gli altri dettagli interessanti rilevati dalla dissezione del lettore c’è il fatto che il processore principale continua ad essere costruito da Samsung, come nel precedente modello di iPod nano.
Secondo iSuppli la capacità di Apple di continuare a ridurre il costo del lettore pur a fronte di un rinnovo importante dell’hardware (l’iPod ‘fatty’ da 4 GB costa ben 31$ dollari in meno in materiali rispetto al modello da 2 GB commercializzato nel settembre del 2005), significa che Apple è in grado di continuare a produrre profitti importanti dalla sua gamma di player. In aggiunta a questo Apple, grazie ai margini consistenti generati da iPod nano, sarebbe in grado anche di minimizzare l’impatto che le deriva dal taglio del presso di listino di iPhone.