Il processore Core i7 del nuovo MacBook Pro sale di temperatura oltre i limiti che si possono considerare accettabili? La domanda se la stanno ponendo in molti dopo avere letto i risultati di una prova svolta da PC Authority che ha sottoposto il nuovo MacBook Pro da 17″ con processore Intel Core i7 a una serie di test estremi con Photoshop e poi anche con il nuovo Cinebench 11.5. Nei compiti più gravosi in Photoshop i tester hanno riscontrato risultati inferiori alle aspettative nel primo giro di prove, un dettaglio che ha dato origine ai primi sospetti di surriscaldamento. Nelle prove successive il portatile è stato posizionato in maniera insolita, con un solo lato sulla scrivania e la maggior area dello chassis unibody esposta all’aria per migliorarne il raffreddamento. In questo caso i risultati delle prove hanno mostrato un sensibile miglioramento, confermando i dubbi iniziale dello staff circa possibii problemi di surriscaldamento.
Nelle prove successive i tester hanno provato il nuovo MacBook Pro con il gioco Dwarf Fortress e poi anche con il nuovo Cinebench sia sotto Mac OS X sia sotto Windows con BootCamp. In tutti i casi sono state rilevate temperature decisamente troppo elevate: a partire da 50 gradi centigradi in fase di idle, fino a oltre 84 gradi dopo alcuni test impegnativi. Il massimo è stato toccato con oltre 90 e poi fino anche a 101 gradi centigradi rilevati dai sensori interni, un tremendo calore in eccesso che poi si è subito trasmesso dal processore all’interno telaio in alluminio, rendendo l’ammiraglia dei portatili Mac praticamente intoccabile.
Secondo lo staff di PC Authority non si tratta di un difetto limitato a una singola macchina bensì di una problema di surriscaldamento dovuto alla elevata temperatura emessa dal Core i7 sotto sforzo e all’inadeguatezza del sistema di raffreddamento implementato da Apple. Come contro prova la redazione di PC Authority ha eseguito gli stessi test con un Lifebook di Fujitsu anche questo dotato di Intel Core i7. La temperatura è risultata elevata anche in questo caso, oltre gli 80 gradi, in ogni caso il picco di calore è risultato di circa 20 gradi inferiore nella macchina Fujitsu rispetto al MacBook Pro. Sempre secondo lo staff di PC Authority la differenza a favore del PC è dovuta all’efficacia del dissipatore in rame adottato dal sistema Fujitsu.
In conclusione, prima di generare allarmismi forse non del tutto giustificati e che comunque richiedono qualche ulteriore test e conferma, le condizioni di utilizzo estreme dei test raramente si verificano nell’utilizzo quotidiano del computer. In queste sessioni di benchmark il sistema lavora al massimo delle prestazioni per CPU e GPU per tutto il tempo di lavoro, situazione che nella realtà si verifica solo raramente e spesso per un periodi limitati di tempo. Questo significa che difficilmente un utente sperimenterà sulla propria pelle le incredibili temperature rilevate da PC Authority nell’utilizzo normale del computer.